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TESTO Commento su Luca 2,16-21

padre Paul Devreux

Maria Santissima Madre di Dio (01/01/2006)

Vangelo: Lc 2,16-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] 16andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Il nome Gesù significa Dio è con noi e ci salva. Quindi è importante capire da cosa salva.

Si dice che ci salva dalla dannazione, cioè dal non conoscere e vedere Dio, dal non poter vivere in comunione con lui. Ciò che Gesù viene a fare è proprio rivelarci il volto di Dio e invitarci a vivere in comunione con questo Dio.

S. Paolo lo spiega bene quando dice che siamo figli e non schiavi.

Ma per capire meglio voglio raccontarvi una vecchia storia che ha scritto la Comunità Missionaria di Villaregia in un commento alla liturgia:
"C'era una volta un uomo che non credeva nel Natale.

Era una persona fedele e generosa con la sua famiglia e corretta

nel rapporto con gli altri, però non credeva che Dio si fosse

fatto uomo come, secondo quanto afferma la Chiesa, è successo a
Natale. Era troppo sincero per far vedere una fede che non
aveva.
"Mi dispiace molto, disse una volta a sua moglie che era una

credente molto fervorosa, però non riesco a capire che Dio si
sia fatto uomo; non ha senso per me."

Una notte di Natale, sua moglie e i figli andarono in chiesa per

la messa di mezzanotte. Lui non volle accompagnarli. "Se andessi

con voi mi sentirei un ipocrita. Preferisco restare a casa. vI
starò aspettando."

Poco dopo la famiglia uscì mentre iniziò a nevicare. Si avvicinò

alla finestra e vide come il vento soffiava sempre più forte.
"Se è Natale, pensò, meglio che sia bianco". Tornò alla sua
poltrona vicino al fuoco e cominciò a leggere un giornale.

Poco dopo venne interrotto da un rumore seguito da un altro e

subito da altri. Pensò che qualcuno stesse tirando delle palle

di neve sulla finestra della sala da pranzo. Uscì per andare a
vedere e vide alcuni passerotti feriti, buttati sulla neve.

La tormenta li aveva colti di sorpresa e, per la disperazione di

trovare un rifugio, avevano cercato inutilmente di attraversare

i vetri della finestra. "Non posso permettere che queste povere
creature muoiano di freddo... però come posso aiutarle?"

Pensò che la stalla dove si trovava il cavallo dei figli sarebbe
stato un buon rifugio, velocemente si mise la giacca, gli
stivali di gomma e camminò sulla neve fino ad arrivare nella

stalla, spalancò le porte e accese la luce. Però i passerotti
non entrano.

"Forse il cibo li attraerà," pensò. Tornò a casa per prendere
delle bricciole di pane e le disseminò sulla neve facendo un

piccolo cammino fino alla stalla. Si angustió nel vedere che gli

uccelli ignoravano le bricciole e continuavano a muovere le ali
disperatamente sulla neve. Cercò di spingerle in stalla

camminando intorno a loro e agitando le braccia. Si dispersero

nelle diverse parti meno verso il caldo e illuminato rifugio.
"Mi vedono come un estraneo e che fa paura", pensò. "Non mi
viene in mente nulla perché possano fidarsi di me... Se solo
potessi trasformarmi in uccello per pochi minuti, forse
riuscirei a salvarli".

In quel momento le campane della chiesa cominciarono a suonare.

L'uomo restò immobile, in silenzio, ascoltando il suono gioioso

che annunciava il Natale. Allora si inginocchiò sulla neve: "Ora
si, capisco, sussurò. Ora vedo perché hai dovuto fare tutto

questo!"

Dio in Gesù si fa uomo e addirittura Bambino bisognoso di tutto, per riuscire a non spaventare più nessuno e provare cosi a parlarci di sé, salvandoci da ogni immagine distorta che la nostra immaginazione può essersi fatta di lui.

Per questo diciamo: Grazie Signore Gesù, che sei il Dio con noi.

 

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