TESTO La Quaresima di Cristo e dei cristiani

Da mercoledì scorso è iniziato il lungo periodo di preparazione alla Pasqua che va sotto il nome di Quaresima. Si tratta di quaranta giorni di impegno religioso, spirituale, liturgico e umanitario che riguarda tutti i cristiani che sentono forte dentro il loro cuore il bisogno di Dio, l'urgenza di una conversione sincera e di una carità operosa nel segno della solidarietà e condivisione.
Preghiera, penitenza e riconciliazione per tutti coloro che amano camminare verso la Pasqua 2023 con animo rinnovato sono gli impegni quotidiani che porteranno i nostri fedeli a vivere la Quaresima nel segno del raggiungimento della pace interiore purificati nello spirito e nel corpo con uno stile penitenziale ispirato a quello di Gesù che per qua “fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo”. Qui, nella preghiera, solitudine, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Come per tutti gli esseri umani, nei momenti di debolezza e fragilità più facilmente arrivano le tentazioni. Cosa che capita anche a nostro Signore Gesù Cristo, come ci ricorda il Vangelo di questa prima domenica di Quaresima.
Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Gesù vince e supera questa prima tentazione attingendo la forza alla parola di Dio. Insegnamento per noi cristiani di attingere alla sorgente della nostra fede, i testi sacri, le risposte a tutte le tentazioni che ci vengono dal mondo.
Sconfitto nel primo tentativo, il diavolo portò Gesù nella città santa, Gerusalemme, e lo pose sul punto più alto del tempio. Provoca Gesù a gettarsi giù per dimostrare se è veramente il Figlio di Dio. In poche parole il diavolo cerca la spettacolarizzazione della figura del Messia, che chiaramente non si lascia in alcun modo tentare da questa assurda proposta. Anzi Gesù replica con altri riferimenti biblici, ben noti anche all'oppositore di Dio per eccellenza, che è il diavolo, un angelo decaduto alla condizione di male assoluto. Gesù ricorda al tentatore che «sta scritto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».
Superata la seconda tentazione, il diavolo ci prova per la terza volta. Gesù sballottato da un posto all'altro dal demonio, che nel terzo tentativo lo porta sopra un monte altissimo e gli mostra tutti i regni del mondo e la loro gloria, dicendogli come se fosse lui il padrone di tutto, convito più che mai di avere in possesso cielo, terra e umanità intera: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Quanta l'illusione, la superbia che arriva al massimo della sua manifestazione, come in questo caso. Non ci sono limiti alla presunzione di essere Dio, quando in realtà si è un povero diavolo, senza alcun potere su Dio e sulla creazione, opera di Dio stesso. Gesù replica al demonio con forti e definitive parole che chiudono il discorso per sempre con un essere abietto e oppositore di Dio: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Viene scacciato via come nel paradiso, dove era un angelo benedetto e poi diventa spirito maledetto per se e per quanti riesce a far entrare nel raggio delle proprie diaboliche azioni. Superata anche questa terza prova, ad esame finito, il diavolo lasciò in pace Gesù, ed ecco degli angeli si avvicinarono al Signore e lo servivano per dargli il conforto materiale di quello che il fisico aveva necessità in quel momento, dopo la lunga prova del deserto e della penitenza.
Morale, non della favola, ma della forte esperienza di preghiera, solitudine e penitenza fatta dal maestro nel deserto della Gailea è che ci vuole vincere il male, deve pregare, fare penitenza e ritirarsi dal chiasso e dalle distrazioni che allontano l'uomo da Dio e lo mettono a rischio di tentazioni, peccati e delitti. La Quaresima è questo tempo favorevole per fortificarsi spiritualmente e lottare ogni forma di malizia che si annida nella nostra vita.
Un esempio di questo genere è san Gabriele dell'Addolorata che noi passionisti festeggiamo in questi giorni e che forte proprio dell'esempio di Gesù e accogliendo l'invito di Maria, lascia la vita mondana e si consacrata al Signore scegliendo la via della perfezione della carità nella Congregazione della Passione. Esempio mirabile di un cammino quaresimale, San Gabriele ci aiuti a capire l'urgenza di dare una vera svolta alla nostra esistenza, nel segno della penitenza, del pentimento e della speranza cristiana.