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TESTO Porgere l'altra guancia, quella dell'amore e del perdono

padre Antonio Rungi

VII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (19/02/2023)

Vangelo: Mt 5,38-48 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 38Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. 39Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, 40e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. 42Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.

43Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. 44Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, 45affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 46Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 48Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Uno degli insegnamenti più difficili da accettare da parte di noi uomini e cristiani è quello che oggi ci viene ricordato nel testo del Vangelo di Matteo della settima domenica del tempo ordinario e che ci prepara al cammino quaresimale che inizia mercoledì prossimo, 22 febbraio 2023, con il rito delle ceneri.
La ricerca della perfezione dell'amore di Dio e dei fratelli passa attraverso il superamento dell'odio, della vendetta, dell'indifferenza e si colloca su un piano di preghiera, perdono, sostegno ed opere di bene.
Rispetto alla legge del taglione che era ancora in vigore quando Gesù viene in questo mondo, egli offre la soluzione a tutti i mali del mondo e dell'uomo, che nascono dall'odio e dall'indifferenza. Introduce il suo discorso dicendo, in contrapposizione a quanto praticato finora allora che non bisogna opporsi al malvagio, bisogna porgere l'altra guancia, risolvere ogni lite giuridica, accompagnare le persone lungo la strada, se chiedono la nostra compagnia e donare a chi chiede senza pretendere la restituzione di ciò che diamo. In poche parole essere generosi su tutti i fronti. Non la pensiamo assolutamente così e non agiamo di certo secondo le indicazioni di Gesù. Infatti proprio perché non abbiamo accolto questa parola nei secoli passati e nel tempo presente, ovunque c'è odio, ci sono guerre, lotte, cause civili e penali, indifferenza verso coloro che soffrono e sono nel bisogno, sfruttamento a tutti i livelli. Il Vangelo non è vissuto, anche se è ripetutamente annunciato e proposto come via di soluzione a tutti i problemi del mondo. Cerchiamo di capire meglio ciò che il Signore ci chiede di fare proponendo a noi questo suo discorso molto ampio ed articolato come quello della Montagna.
Si sa che ai tempi di Gesù colpire con il rovescio della mano una persona considerata di classe socioeconomica inferiore era un mezzo per affermare autorità e dominio. Se la persona perseguitata "volgeva l'altra guancia", il persecutore si trovava di fronte a un dilemma: la mano sinistra veniva usata per scopi impuri, quindi un colpo con il dorso della mano sulla guancia opposta non sarebbe stato eseguito. Un'alternativa sarebbe stata uno schiaffo con la mano aperta come nel caso di una sfida, oppure quella di dare un pugno alla persona, ma entrambi le cose sarebbero state viste come una dichiarazione di uguaglianza. Quindi, volgendo l'altra guancia, i perseguitati chiedevano l'uguaglianza e rivendicavano un pari diritto di dignità come esseri umani e membri della società.
Anche in merito alla cessione del mantello, dopo aver già ceduta la tunica, il debitore si sarebbe ridotto alla nudità pubblica che era vista come una vergogna per lo spettatore. Vergogna causata dal creditore. Questo era un metodo per far infrangere la legge all'oppressore, il quale si fermava quasi sempre di fronte a questo affronto.
Anche il riferimento al miglio, la legge dell'Angaria consentiva alle autorità romane di richiedere che gli abitanti dei territori occupati trasportassero messaggi e attrezzature per la distanza di un miglio, ma vietava a un individuo di andare oltre un miglio, a rischio di subire azioni disciplinari. In questo modo Gesù critica una legge romana ingiusta e odiata, oltre a chiarire che il suo insegnamento va oltre la legge ebraica. Non a caso egli porta a compimento la legge antica come continuamente ribadisce nei suoi discorsi.
Con questi insegnamenti, Gesù, in poche parole, ci incoraggia a resistere al male a non usare la violenza, perché questa genera altra violenza. Il cristiano cerca la pace, evita la guerra ed i contrasti e si allontana dalle idee e pratiche che sponsorizzano la violenza. Chiedendoci di porgere l'altra guancia, Gesù ci suggerisce di concentrarci sul perdono e sull'amore per gli altri, piuttosto che solo sulle cose che si desiderano.
In conclusione è un invito molto chiaro ad amare i nemici e a pregare per quelli che ci perseguitano, in quanto se si amano solo quelli che ci amano, non c'è alcun merito. E poi se salutiamo soltanto quelli che conosciamo o sono nostri amici, fanno parte dei nostri affetti e rapporti umani e sociali, non facciamo niente di straordinario. D'altra parte, se aspiriamo alla perfezione della carità e dell'amore verso Dio e verso i fratelli dobbiamo fare le cose ordinarie in modo straordinario, cioè con tutto il cuore, l'amore, la generosità, senza alcuna pretesa di essere ricompensati, apprezzati e ringraziati. Esempi mirabili in questo senso sono i santi, che hanno fatto le cose più normali nel modo più straordinario possibile. Basta citare un santo che festeggeremo come tutti gli anni il 27 febbraio, San Gabriele dell'Addolorata, studente passionista, il santo dei giovani e del sorriso. Porgere l'altra guancia allora vorrà significare esporre il volto più bello dell'amore e del dono, più evidenziare la sottomissione e l'accettazione passiva di ogni violenza ed abuso da parte altrui. Cose che vanno sempre contrastate e se è il caos e sono vere anche denunciate.

 

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