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TESTO "Incidi l'intorno" [Circoncisione (rito ambrosiano)]

don Luciano Sanvito

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Maria Santissima Madre di Dio (01/01/2006)

Vangelo: Lc 2,16-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] 16andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Potrebbe essere il motto dell'anno: 'Incidi l'intorno".

Imparare a togliere da noi, con attenzione, ciò che sta attorno a noi e che spesso non ci rende quelli che siamo in verità: mode, superfluo, influssi negativi, atteggiamenti equivoci, compromessi,...

Incidere su di noi richiama un lavorìo attento, delicato e paziente, che ci porta sempre più ad essere segni dell'essenziale, di ciò che è strettamente vitale e valevole per noi e per gli altri, per il mondo.

Ricordando che ogni incisione - sopratutto morale - ci fà profondamente soffrire, facendoci perdere un po' di quella nostra corporeità che è la nostra passionalità, i nostri attaccamenti, i legami con le cose e con le persone che ci fanno godere, piacere e potere.

Incidere intorno a noi il mondo che ci riguarda ci rende consapevoli di dover lavorare per un mondo di pace e di serenità che non è augurio di sole parole, ma è taglio sul vivo, è intervento a partire da noi, dal nostro rinunciare a un po' di noi, per essere più autentici, autenticati dal soffrire.

La sofferenza, che è la garanzia dell'anno sereno per noi, ci accompagna e ci rende capaci di togliere il male e il superfluo del mondo attorno a noi, iniziando subito a toglierci il nostro superfluo, piccolo e spesso invisibile agli altri, che noi fatichiamo a eliminare.

L'essenziale si raggiunge con il rito, ci viene detto oggi.

Non bastano i buoni propositi d'inizio anno, le belle parole augurali: occorre passare attraverso l'autenticazione del rito, che rende oggettiva per noi e garantisce agli altri l'autenticità della nostra presenza.

L'augurio di un cammino più valevole, allora, diventa proprio l'essere uniti nella realtà assunta attraverso il rito e vivificata dal soffrire: la circoncisione del corpo, dell'anima, della mente e del cuore, seguendo l'essenza della vita e scartando con decisione, con un taglio netto e deciso, ogni forma di superficialità che non tocchi l'umanità di oggi.

Solo con la circoncisione l'umanità si avvera; altrimenti è tutto 'soprà questa umanità: aleatorio, idealità e parole al vento: niente della vita.

"Incidi l'intorno", per entrare nel vivo dell'umanità, per vivificare la realtà.

 

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