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TESTO Donaci tempi di pace

don Marco Pratesi  

Maria Santissima Madre di Dio (01/01/2006)

Vangelo: Lc 2,16-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] 16andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Siamo alla fine di un anno e all'inizio dell'anno nuovo. Questa circostanza ci provoca a ripensare un rapporto faticoso: quello col tempo.

Il tempo che passa ci produce malinconia o addirittura angoscia, perché richiama l'invecchiamento e la morte di tutto, compresi noi stessi.

Il tempo che ci sta di fronte ci mette ansia, perché è ignoto e incontrollabile.

Il tempo ci manca sempre, non è mai sufficiente, e le sue leggi regolano in modo ferreo la nostra giornata; come si dice: "il tempo è tiranno". E il tempo è davvero una "potenza", un idolo che ci asservisce e ci tiranneggia, in molti modi.

È importante vivere il nostro rapporto col tempo alla luce del Signore, sottomettere anche il tempo alla salutare signoria di Cristo, in modo che serva per la vita e non per la morte.
Vorrei suggerire alcuni atteggiamenti concreti.

1. Ringraziamo Dio per il passato, per il bene e per il male. Circa il bene: non siamo ingrati. Circa le cose negative, che spesso hanno lasciato in noi una ferita: se ci fidiamo di Dio tutto serve al nostro bene.

2. Affidiamo a Dio il passato, il bene e il male. Il bene, perché produca un frutto abbondante; le nostre ferite presentiamole al Signore, mostriamogliele, con le parole, e se non ci riusciamo con il semplice silenzio, o magari una candela.

3. Ringraziamo Dio per il futuro. Non sappiamo quale sarà, cosa porterà: ma il Signore ci sarà, e ci accompagnerà per il bene.

4. Affidiamo a Dio il nostro futuro. Esso non è in nostro potere, dobbiamo fidarci fin da ora, da subito, siamo fiduciosi e chiediamo al Signore di restare con noi.

Anche il presente, quest'"attimo fuggente" compresso tra passato e futuro, sarà liberato dall'ansia e trasportato sotto il segno della salvezza. "Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre". "Gesù","Dio è salvezza": dobbiamo fondarci profondamente su questa certezza. Apriamoci all'azione dello Spirito di Dio, "perché tutta la nostra vita nel segno della benedizione di Dio si renda disponibile ad accogliere il suo dono" (colletta).

"Nella verità è la pace": questa verità può dare pace al nostro tempo, alla nostra storia, unificarla e pacificarla sotto il segno della signoria di Cristo.

Concludiamo con un pensiero riconoscente a Maria, attraverso la quale Dio ci ha donato il Salvatoreal quale affidiamo il nostro tempo: "Salve, Madre santa: tu hai dato alla luce il Re che governa il cielo e la terra per i secoli in eterno" (antifona d'ingresso).

All'offertorio:

Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio ci dia un tempo di pace, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente.

Al Padre Nostro:

Preghiamo con fiducia il Padre, al quale appartiene il Regno e la gloria nei secoli, e affidiamogli il nostro tempo:

 

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