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TESTO Commento su Lc 2,16-21

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Maria Santissima Madre di Dio (01/01/2023)

Vangelo: Lc 2,16-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] 16andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Oggi si presenta un'altra anno davanti a noi: cosa proviamo? Fastidio, incertezza, speranza, paura, voglia di fare qualcosa di nuovo, apatia di fronte a cose già viste e sempre uguali, attesa di novità che ci cambino la vita... o altro?
La Parola di Dio ci porta ad affrontare tutto questo con i pastori: che incredibile novità si trovano davanti! Stavano pernottando all'aperto, in una notte come tante altre, facevano quello che avevano fatto da sempre: la guardia al gregge, proteggevano i loro animali, forse avrebbe voluto anche dormire un po'.
“E la gloria del Signore li avvolse di luce...” Da quel momento inizia un'avventura nuova nella loro vita: partono, si mettono in cammino verso questa novità. Non sono inerti, apatici, svogliati. Non hanno paura del freddo e del buio della notte. Si mettono a camminare per vedere, per cercare di arrivare. Vanno perché stimolati dalla Parola di qualcuno, ci credono e su questa Parola rischiano la partenza...
Quante idee da questo atteggiamento ci possono venire in questo inizio di anno! Quanta forza ci trasmette, quante paure ci può aiutare ad allontanare, quanti nuovi traguardi ci possono venire in mente...
E che cosa trovano i pastori dopo il loro cammino, magari difficoltoso nella notte, dove non si vede bene, dove si può inciampare, dove si può cadere e si lotta per rialzarsi?
Un bambino, piccolo, una donna, Maria, e un uomo, Giuseppe. Non un trono, una splendida casa, un corte con i vestiti eleganti. Un bambino che sua madre ha posto in una mangiatoia. Un luogo alla portata di tutti, non una meta che solo pochi possono raggiungere. Verrebbe da dire che sono segni poveri, non eclatanti, non annunci roboanti di una potenza che deve venire.
Un bambino ed una madre: poveri segni, così inizia la storia di Dio che viene a trovare l'umanità.
Poveri segni che accompagneranno tutta la vita di quel bambino: “... io sono mite ed umile di cuore” la sola descrizione che farà di sè nella sua vita.
Poveri segni che sua madre, Maria, ha reso possibile perché anche lei si è fidata di aprire la sua vita alla novità, ha saputo ascoltare la Parola che gli cambiava tutto per sempre, ha saputo custodire questa novità, questa Parola per tutta la sua vita, senza mai tradirla, senza mai rigettarla, attraversando difficoltà, problemi, imprevisti, dolori. Con la forza di tutte quelle parole da custodire nel cuore, con la fiducia in quel bambino che tiene in braccio nella notte dei pastori, ha attraversato tutta la sua esistenza, ogni giorno, conservando nel cuore la novità accolta.
E cosa fanno appena dopo questo incontro i pastori? Troppo bella la notizia, troppa gioia da quella novità che hanno trovato. Non possono trattenere tutto questo e vanno a dirlo a tutti. Questa è la novità che ci ha cambiato la vita, che ci ha trasformato per sempre!
Certo, dopo la notte sarà stata ancora buia, gli ostacoli saranno rimasti ancora tali e quali, le cadute avranno ancora fatto male... Ma la novità trovata gli ha dato la forza di rialzarsi sempre, di ricominciare sempre, di continuare il cammino nonostante tutto.
Tutto è diverso per i pastori da quella notte e per noi in quest'anno che inizia?
E' l'augurio migliore che possiamo e vogliamo fare a tutti e a ciascuno: come Maria, sappiamo custodire, meditare nel nostro cuore, la Parola che abbiamo ascoltato nella notte di Natale. Trasformare tutte le giornate di questo nuovo anno con la novità sconvolgente del Natale.
Poveri segni... ma che possono trasformare il mondo attorno a noi.

Revisione di vita
- Sappiamo ancora muoverci a cercare la novità nella nostra vita? Partire, camminare, cercare di raggiungere, cadere, rialzarsi...
- Custodire la Parola nel nostro cuore: quanto tempo dedichiamo nella nostra giornata ad ascoltarla, a meditarla? E nelle nostre famiglie: c'è un'occasione di condivisione della Parola?
- La gioia dell'incontro o la noia del tutto è sempre uguale, già visto e sentito. Cosa prevale nelle nostre giornate?

Valter e Paola - CPM GENOVA

 

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