TESTO Commento su Luca 2,16-21
Maria Santissima Madre di Dio (01/01/2023)
Vangelo: Lc 2,16-21
In quel tempo, [i pastori] 16andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro:
Ti benedica il Signore e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».
Oggi è la festa di Maria Madre di Dio. La ringraziamo per l'aver accettato questa missione così importante e le chiediamo di benedirci tutti.
Ma oggi è anche il primo giorno dell'anno, e ci scambiamo gli auguri; cioè auguriamo agli amici di stare bene. Mi rendo conto che benedire è la stessa cosa? Bene-dire o dire-bene, implica il volere la vita e la felicità di chi benedico. E' l'opposto di quando vengo male-detto o capisco che gli altri desiderano che io sparisca.
E' importante che questi auguri o benedizioni non siano solo belle parole. Desiderare il bene dell'altro implica anche l'impegnarmi facendo tutto il possibile perché questo si realizzi. Come chi benedice i figli, si dà da fare tutti i giorni perché questo si realizzi. O come quando recitando il Padre nostro dico: “Venga il tuo regno”. Se lo voglio veramente, non sto ad aspettare che cada dal cielo o che lo facciano gli altri. Ma faccio delle scelte affinché si realizzi, promuovendo giustizia e pace. Così se ti benedico, significa che farò tutto il possibile perché tu sia felice.
Ma la benedizione più importante per un credente è quella che viene da Dio; di Dio che benedice me e tutti noi. Nella prima lettura di oggi abbiamo la benedizione solenne che i sacerdoti impartivano da parte di Dio sul popolo di Israele. Leggiamola insieme.
Ti benedica il Signore e ti custodisca.
E' l'augurio che Dio desideri la nostra felicità e il nostro futuro, e che ci difenda dal male.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto.
Un volto splendente, opposto ad un volto arrabbiato e scuro, è il volto di chi ti sorride, perché è contento di vederti. Come quando il Padre sorride guardando Gesù che si fa battezzare e dice: “questo è mio figlio, di cui dice di compiacersi”.
E ti faccia grazia,
cioè aiuti gratuitamente, semplicemente perché ti ama.
Il Signore rivolga a te il suo volto.
Questa è la cosa più importante. Guardavo dei bambini durante una recita di Natale, e notavo che per loro, la cosa più importante era vedere che i genitori stavano lì, a guardarli. Così io davanti a Dio. Scoprire che lui mi rivolge il suo volto, cioè mi guarda, desidera guardarmi, segno che è contento di vedermi, mi dà una grande pace. E io lo tocco con mano ogni volta che il Signore mi fa un occhiolino, manifestandosi con qualche provvidenza, che mi aiuta a credere in lui e nel suo amore.
e ti conceda pace.
E' bellissimo benedire e sentirsi benedetti. E' questo che mi rende positivo e ottimista. Così è anche la Pace, quella che viene dal Signore, quella che ci arriva perché ci sentiamo accolti e amati gratuitamente, e che siamo invitati ad ogni messa a trasmettere agli altri.
Signore fai di noi un popolo benedetto e benedicente, e che i nostri auguri possano essere sinceri e costruttivi.
Auguri; il Signore ci benedica tutti.