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TESTO Siamo discepoli di un Dio nato in una stalla

don Roberto Seregni  

Natale del Signore - Messa della Notte (25/12/2022)

Vangelo: Lc 2,1-14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,1-14

1In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. 4Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. 5Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. 6Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.

8C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». 13E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:

14«Gloria a Dio nel più alto dei cieli

e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

Quest'anno abbiamo celebrato la novena di Natale tra le strade polverose di Carabayllo. Per nove giorni abbiamo “abbandonato” l'antica chiesa coloniale, per celebrare l'Eucaristia tra le case della gente. È stata un'esperienza molto bella di accoglienza, di incontro e soprattutto di fede.

Mi ha commosso vedere una nonnina che ogni sera arrivava alla celebrazione con un bel Gesù Bambino di gesso avvolto in una colorata tela peruana. Durante la Messa lo cullava come fosse uno dei suoi nipotini. Mi ha commosso e mi fatto pensare all'immensa fantasia di Dio che per poter stare in mezzo a noi si è fatto piccolo come un bambino.

L'Atteso delle genti, il Salvatore del mondo, il Figlio di Dio è quel neonato che piange infreddolito nella grotta di Betlemme.

Il Verbo di Dio, principio e fine della storia, Sapienza eterna è quel bimbo appiccicato al seno dell'adolescente Maria.

Nel suo eterno e misterioso progetto d'amore, Dio sceglie di entrare nella storia dal punto piú basso, da una stalla di periferia, uomo tra gli uomini, povero tra i poveri.

Quando visito le famiglie piú povere della mia parrocchia, a volte mi sembra proprio di visitare la famiglia di Gesù. Dio è entrato nella storia dal punto piú basso perché nessuno si senta escluso. Lui è per tutti.

Siamo discepoli di un Dio nato in una stalla e morto crocifisso tra due ladroni. Forse dovremmo ricordarcelo un po' più spesso per essere un po' più semplici e umili, con i piedi per terra e non perdere di vista l'essenziale. Forse ci aiuterebbe a non squadrare da capo a piedi chi incontriamo per strada, a non giudicare per le apparenze o il colore della pelle.

Che questo Natale ci aiuti ad essere una Chiesa piú umile, piú vicina alla gente e capace di ascolto sincero e dialogo fraterno.

Che questo Natale scuota la nostra fede assopita e rinnovi i nostri cammini comunitari.

Che questo Natale risvegli lo stupore, il mistero e il fascino di un Dio che si fa uomo tra gli uomini.

Un abbraccio
Don Roberto

 

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