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TESTO Maria e Giuseppe coinvolti nel mistero

padre Antonio Rungi

IV Domenica di Avvento (Anno A) (18/12/2022)

Vangelo: Mt 1,18-24 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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18Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. 20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

22Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

23Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:

a lui sarà dato il nome di Emmanuele,

che significa Dio con noi. 24Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Quarta ed ultima domenica di Avvento 2022 e il vangelo di questo giorno del Signore ci porta al momento dell'annuncio della nascita del Redentore.
Ad essere coinvolti dall'Angelo in questo grande mistero dell'incarnazione del Figlio di Dio, sono Maria e Giuseppe. Il testo di Matteo accentua in questo caso il ruolo e l'importanza di san Giuseppe, definito figlio di Davide.
Il racconto di come fu generato Gesù Cristo, secondo Matteo, si esplicita su una pista storica, così descritta: “Sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo”.
Lo stato gravidanza era noto a Maria, la Madre di Gesù, ma anche allo stesso Giuseppe, suo promesso sposo. E siccome Giuseppe era uomo giusto, non voleva accusare pubblicamente la sua amata donna, perché sarebbe stata la condanna di Maria e quindi la lapidazione e l'uccisione sua e del figlio che portava nel grembo verginale, sceglie un'altra strada e soluzione. Per evitare una tragedia, volendo rispettare la donna che egli amava profondamente e castamente, pensò di ripudiarla in segreto. Decisione prevista dalla legge ebraica e Giuseppe, quale figlio di Davide, segue la via della legalità, rispettando da un lato la legge, dall'altro la dignità di Maria e del bambino che portava nel grembo. Quindi non fece scenate di gelosia, non minacciò di uccidere Maria e il Bambino, né tantomeno di sapere chi fosse il padre biologico di quel nascituro.
San Giuseppe che era persona adulta e matura agisce diversamente, anticipando di millenni la cultura dei nostri giorni che parte dal rispetto della donna e della vita. Cose che nel mondo di oggi non sono sempre rispettate, perché, come vediamo anche in questi giorni ci sono tante violenze nei confronti delle donne, specialmente in alcuni paesi del mondo.
Giuseppe non è istintivo, irrazionale, e perciò si mette a riflettere sulla decisione da prendere. Allora, “mentre stava considerando queste cose”, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore.
Questa visione celestiale, nella piena consapevolezza del suo essere promesso sposo di Maria, serve a Giuseppe per cambiare opinione e di sposare Maria ufficialmente ed assumersi la paternità legale di quel bambino che la sua donna portava nel grembo, frutto miracoloso dello Spirito santo. Con le parole confortanti che Giuseppe riceve dall'Angelo, egli va avanti nella sua piena adesione alla volontà di Dio: «Non temere Giuseppe di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù”.
Giuseppe viene informato di questo grande mistero e nella fede e fiducia verso il Signore accetta liberamente il disegno di Dio. Infatti “quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa”. Questa rivelazione fatta a Giuseppe è un aiuto ulteriore al cammino del mistero della redenzione che inizia proprio da questo momento di Maria e di Giuseppe.
Accogliendo Maria come sua sposa e Gesù come suo figlio adottivo, entra pienamente nel piano della salvezza di Dio.
A lui l'Angelo chiede di mettere il nome a Gesù e di chiamarlo appunto così. Dare il nome al figlio era competenza del padre e giuridicamente si riconosceva la paternità. Cosa che Giuseppe fece effettivamente quando da Nazareth si trasferì con Maria per farsi registrare a Betlemme, dove nacque per disegno divino Gesù Bambino. Questo Bambino salverà il suo popolo dai suoi peccati». Quindi Giuseppe conosce bene la provenienza celeste del bambino che Maria portava nel suo grembo purissimo e immacolato.
L'angelo spiega anche a Giuseppe il perché di questo evento unico e irripetibile della storia dell'umanità e della salvezza: “Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa "Dio con noi".
Giuseppe conosce ora chi è quel Bambino e come lo deve accogliere e trattare come padre adottivo e putativo, divenendo il santo custode del Redentore e lo sposo castissimo di Maria, Madre di nostro Signore.
Proporre nella liturgia l'esempio di san Giuseppe in questa ultima domenica di Avvento è un chiaro invito a ciascuno di noi a fare del prossimo Natale un tempo di accoglienza vera dell'Emmanuele, del Dio con Dio, perché davvero in Gesù Cristo, nato da Maria per opera dello Spirito Santo, il Dio si è fatto uno come noi e ci ha salvati con il suo immenso amore.
Custodiamo come san Giuseppe nel nostro cuore Gesù Bambino, facciamolo crescere nella nostra vita, dando tutto lo spazio, il tempo a Colui che per amore è disceso dal cielo, nascendo povero, vivendo da povero e morendo sulla croce, condannato, innocentemente a tale supplizio, pur essendo il Figlio di Dio. Questo Natale ci faccia comprendere meglio il secondo mistero della nostra fede che è incarnazione, passione, morte e risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo. Con questi sentimenti attendiamo il Natale e preghiamo preparandoci ad esso: “Gesù Bambino, come ogni anno, Ti aspettiamo con grande speranza e gioia, perché il tuo Natale, diventi il nostro Natale, pieno di grazia e di bontà. Non abbiamo bisogno di tante inutili cose, ma solo di Te o Redentore del mondo, che sei nato povero in una grotta di uno sperduto villaggio, sconosciuto ai piccoli e ai grandi. Sei nato nel grembo di una donna, tua e nostra Madre, Maria Santissima, alla quale hai comunicato il tuo primo vagito e sorriso, quando sei venuto ad abitare tra noi in questa umanità, segnata dal pianto e dal peccato. Sei stato accolto con amore da Giuseppe il tuo padre putativo e custode di te per tutta la vita, più che mai attento del tuo cammino di infante, che molto aveva da imparare, pur essendo la sapienza incarnata.
Hai dato gioia e consolazione ai poveri pastori che pascolavano nei pressi della tua grotta e che all'annuncio dell'Angelo dell'Incarnazione sono corsi ai tuoi piedi per renderti lode ed onore ed inneggiare alla gloria del Signore. Hai offerto ai sapienti del tempo, i Re Magi venuti dall'Oriente, una stella cometa, guida per arrivare da Te e ripartire da Te, pieni di fede in un Dio, umile e semplice. Hai segnato i tempi, le stagioni e i ritmi di quanti nel mistero della tua nascita hanno sperato, confidato, ricominciato una vita segnata dall'amore, dal perdono e dalla riconciliazione con Dio, con se stessi e con la creazione.
Dona Gesù Bambino, in questo Natale 2022, che ci apprestiamo a celebrare, pace, serenità, gioia, amore e perdono a questo nostro mondo, segnato dalle guerre e dalle distruzioni di ogni genere.
Tendi la tua mano, o Dio beato, a quanti oggi, piccoli e grandi, giovani ed anziani, sani ed ammalati rivolgono il loro sguardo fiducioso a Te che sei del mondo il Creatore.
Tu dalla grotta di Betlemme dona nuova luce e nuovo impulso all'uomo che cammina nelle tenebre e cerca in Te la vera stella, o Bambino di Gerusalemme, Salvatore dell'umanità intera. Amen.

 

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