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TESTO Domande e risposte incrociate tra il Messia e il Precursore

padre Antonio Rungi

III Domenica di Avvento (Anno A) - Gaudete (11/12/2022)

Vangelo: Mt 11,2-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 2Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò 3a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». 4Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: 5i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. 6E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

7Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? 8Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! 9Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. 10Egli è colui del quale sta scritto:

Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero,

davanti a te egli preparerà la tua via.

11In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.

Nella domenica della gioia, così come viene definita la terza domenica di Avvento, in base all'inizio dell'antifona d'ingresso della celebrazione eucaristica, il vangelo di oggi ritorna su Giovanni Battista, il precursore di Gesù.
In base a quanto leggiamo nel brano odierno a Giovanni interessava sapere se Gesù fosse davvero lui il Messia o dovevano attendere un'altra persona. Mentre si trova in carcere, infatti, viene visitato dai suoi discepoli e li invia da Gesù per informarsi accuratamente sulla sua persona e missione.
Da qui la domanda posta da Giovanni a Gesù attraverso i suoi portavoce: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
Gesù risponde agli emissari del precursore: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Gesù fa a sapere a Giovanni che Egli è quello che fa. Le opere, ovvero i miracoli che Cristo compiva erano il biglietto da visita per presentarsi quale vero Dio e vero uomo, quale messia atteso dal popolo di Israele.
Gesù fa parlare le sue opere, più che fare un lungo discorso per dimostrare chi era. Non doveva esporre il suo curriculum vitae per accreditarsi per chi era davvero. Nella vita di tutti contano le opere e non le parole. In Gesù contano le parole e le opere, sono strettamente connesse perché sono parole divine che portano salvezza, verità e salute.
Soddisfatta la richiesta di informazione da parte di Giovanni, Gesù si sofferma a parlare con i suoi numerosi ascoltatori proprio del suo giovane precursore, tra l'altro anche cugino, e pone queste domande ai suo ascoltatori: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? A queste domande Gesù risponde da solo in merito alla esemplarità di vita di Giovanni Battista, facendo osservare che “quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re!” Giovanni era di ben altra fatta: vestiva con peli di cammello e con una cintura ai fianchi, nella povertà più assoluta e nella semplicità di una vita fatta di cose che contano davvero davanti a Dio. Vista la poca attenzione da parte degli ascoltatori e l'assenza di una loro riposta, Gesù ripropone la stessa domanda di prima a chi lo stava ad ascoltare: “Che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: "Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via".
Gesù definisce, così, con precisione l'identità e la missione di Giovanni Battista, come ci riporta il brano del Vangelo di Matteo. Ed aggiunge alle varie qualifiche un particolare che vale la pena ricordare, per ammettere la straordinaria figura che rappresenta san Giovanni Battista nella storia della cristianità: “fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista”.
Gesù classifica tra i più grandi il suo precursore; ma, poi aggiunge, rapportando il suo discorso al regno dei cieli, che il più piccolo di quanti sono degni del paradiso è più grande di lui». Giovanni è un testimone autorevole, impareggiabile per certi aspetti, ma non l'unico ad aver accesso alla gloria di Dio.
Il monito che ci viene da questo testo del vangelo di Matteo è uno solo e tra l'altro il più importante per tutti: il tempo che il Signore ci concede è un tempo destinato alla nostra salvezza, alla nostra purificazione. Gesù indicando in Giovanni un esempio di vita cristiana, morale, sociale e spirituale ci traccia un preciso percorso da seguire se vogliamo dare frutti di perseveranza e santità. L'Avvento, tempo forte dell'anno liturgico, prima tappa di un anno di impegno di vita cristiana e spirituale ci sollecita una sincera revisione della nostra vita e dei nostri comportamenti alla luce di quella esemplarità di vita, come fu quella di Giovanni Battista. Prendiamo esempio da questo grande santo e prepariamo la strada al Signore che viene in questo Natale 2022.

 

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