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TESTO Commento su Matteo 3,1-12

padre Paul Devreux

II Domenica di Avvento (Anno A) (04/12/2022)

Vangelo: Mt 3,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1In quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea 2dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».

3Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse:

Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri!

4E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico.

5Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui 6e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.

7Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? 8Fate dunque un frutto degno della conversione, 9e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. 10Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. 11Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 12Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».
Convertitevi, cioè giratevi per poter tornare al Signore, per cambiare la vostra vita, perché il regno dei cieli, che è il regno di Dio, è vicino a voi, è a portata di mano.

Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
Isaìa invita a preparare la venuta del Signore nel deserto, togliendo ogni ostacolo alla sua venuta nella nostra vita. Il deserto può essere anche il mio cuore, quando è arido e vuoto; bisognoso di un'acqua nuova.

E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi;
un vestito essenziale, legato con la cintura per poter camminare velocemente.

il suo cibo erano cavallette e miele selvatico.
Carne e zuccheri; un cibo che consente di essere robusti, ma erano anche simbolo di una parola che combatte la menzogna, ed è dolce, come il miele.

Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Descrive un contro esodo. Un tornare dove sono entrati per la prima volta nella terra promessa, coscienti del fatto che si sono lasciati intrappolare in nuove schiavitù, legatì all'idolatria del benessere, e hanno bisogno di ritrovare qualcosa che dia senso alla loro vita.

Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere!
Una vipera è una persona che fa del male spargendo veleno nella vita degli altri. In questo caso Giovanni si riferisce ad una teologia brutta, perché oppressiva.

Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all'ira imminente?
Giovanni usa questo linguaggio perché è convinto che il messia sarà un capo vigoroso, che punirà i cattivi.

Fate dunque un frutto degno della conversione,
Su questo è importante pregare e soffermarsi. Cosa significa questo per me oggi? Un frutto è una cosa bella e saporita. Cosa posso fare che renda me e gli altri più belli e saporiti? Certamente fare del bene.

e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”.
Che è come dire che posso stare tranquillo perché ho dei diritti acquisti. Faccio parte di un gruppo privilegiato.

Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo.
Le pietre rappresentavano i pagani. Oggi sono i cuori induriti, chiusi all'amore e al vangelo.

Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco.
Questi alberi non sono persone, ma correnti di pensiero, teologie brutte, che danno una cattiva immagine di Dio e di come l'uomo deve relazionarsi con lui.

Io vi battezzo nell'acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali;
Giovanni vede il limite del suo operato, ha sperimentato che tanti fanno buoni propositi, ma poi, tornati a casa, se li dimenticano. Per cui sogna la venuta di un messia molto più forte di lui.

egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
Il fuoco di Dio è il suo amore, che può cambiarci dal di dentro, dandoci uno spirito nuovo e un nuovo modo di impostare la vita.

Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Non brucia l'uomo, ma il male che è in noi, per poter essere tutti frutti belli nel suo regno.

Gesù e Giovanni Battista diventeranno amici, anche se Giovanni rimarrà sempre perplesso per le scelte di Gesù. Proviamo anche noi ad ascoltare i consigli di Giovanni Battista per prepararci ad accoglierlo.

Buona domenica.

 

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