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TESTO Commento su Lc 18,35-43

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Lunedì della XXXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (14/11/2022)

Vangelo: Lc 18,35-43 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Come vivere questa Parola?
Ci troviamo sulla via che Gesù sta percorrendo verso Gerusalemme. Un cieco domanda cosa stesse accadendo. Appresa la risposta, subito supplica Gesù gridando: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Il cieco è simbolo dell'uomo che non lascia passare invano Gesù il Nazareno, osa bussare alla sua porta e vi si aggrappa nonostante le incomprensioni degli altri.
Quante volte lo scoraggiamento e la sfiducia abitano la nostra vita tanto da perdere la speranza e il coraggio di osare, tanto da lasciar passare invano la Grazia di Dio. Anche oggi Gesù passa. Occorre un cuore attento e pronto a scorgere il suo passaggio. Occorre la perseveranza nel chiedere e la fede nell'insistere. Dio ascolta il nostro grido e si dirige verso la nostra miseria: “Gesù allora si fermò e ordinò” che si aprissero gli occhi del corpo e dell'anima. Da quel momento il cieco comincia ad essere un uomo diverso, lascia tutto e segue Gesù. Lo segue proprio sulla via che sta percorrendo verso Gerusalemme, nel viaggio che conduce verso la croce, nella decisione e nel rischio di ogni giorno, nello sforzo di vivere le Parole del Maestro.
Solo così, imparerà a vedere davvero come Gesù.

Signore donami un cuore attento capace di riconoscere il tuo passaggio. Donami occhi nuovi capaci di leggere la vita come Te.

La voce di Magdalena Bredendiek
“Ci è permesso, cioè, bussare forte alla porta di Dio, ci è permesso di bussare anche con prepotenza, ci è permesso liberarci di tutte le domande che abbiamo su di Lui. Per tanto tempo avevo pensato che le mie domande fossero stupide e impertinenti. Oggi le vedo come una forza: Dio mi ha benedetto con una mente critica, che mi fa anche bussare forte alla Sua porta. L'invadenza non mi ha allontanato da Lui come avevo temuto; anzi, ha reso molto più forte il nostro rapporto. Concepisco questo “bussare con invadenza” anche come un atto femminista: molto spesso le donne non bussano forte per paura delle conseguenze. Dio invece ci chiama, ci chiama e ci invita a cercarlo,...Dio ci incoraggia ad essere invadenti.
Magdalena Bredendiek, Osservatore Romano

Sr Vilma Colombo FMA - direttricesanbiagio12@gmail.com

 

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