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TESTO Commento su Lc 17,7-10

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della XXXII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (08/11/2022)

Vangelo: Lc 17,7-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Come vivere questa Parola?
È forse un invito all'autolesionismo? A disprezzare noi stessi? È forse una parola che disprezza il nostro faticoso impegno nel servire il Signore? nulla di tutto ciò! Questa parabola che Gesù rivolge ai discepoli in forma di domanda è piuttosto un invito, che percorre tutto intero il Vangelo, ad assumere la statura di Cristo. Gesù ci prende per mano e, come è suo stile, con domande provocatorie, ci invita a contemplarlo come modello di umo nuovo a cui assomigliare. Chi di voi dunque agirà diversamente da quanto ha fatto questo padrone nei riguardi del suo servo il quale ha fatto tutto ciò per cui è costituito, cioè un servitore? Nessuno, nessuno di voi, ma io sì. È Gesù stesso il servo inutile, “a-kreioi” scrive Luca, che cioè non cerca vantaggi, non trae utile per se stesso sa suo servizio, ma a vantaggio esclusivo del Padre e del suo progetto di recuperare l'uomo, umiliandosi fino alla morte di croce. Dentro questa parabola, se tendiamo l'orecchio, possiamo ascoltare l'eco della sconvolgente dichiarazione che Gesù rivolge ai discepoli nel contesto drammatico dell'ultima cena: “io non vi chiamo più servi, ma amici”. Il nostro servizio dunque nei riguardi del Signore e dei fratelli non deve tener conto di alcun utile da incrementare perché Cristo ci ha dato già tutto ciò di cui avevamo bisogno, con l'offerta di se stesso ci ha fatto dono totale e gratuito della sua amicizia, del suo amore.

La voce dei Pastori
Davanti a Dio non dobbiamo mai presentarci come chi crede di aver reso un servizio e di meritare una grande ricompensa. Questa è un'illusione che può nascere in tutti, anche nelle persone che lavorano molto al servizio del Signore, nella Chiesa. Dobbiamo, invece, essere consapevoli che, in realtà, non facciamo mai abbastanza per Dio. Dobbiamo dire, come ci suggerisce Gesù: «Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare». Questo è un atteggiamento di umiltà che ci mette veramente al nostro posto e permette al Signore di essere molto generoso con noi.
Papa Benedetto XVI, 3 ottobre 2010)

don Fabrizio Meloni - fabrizio.meloni@hotmail.it

 

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