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TESTO Commento su Matteo 24,1-31

don Michele Cerutti

I domenica T. Avvento (Anno A) (13/11/2022)

Vangelo: Mt 24,1-31 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio. 2Egli disse loro: «Non vedete tutte queste cose? In verità io vi dico: non sarà lasciata qui pietra su pietra che non sarà distrutta».

3Al monte degli Ulivi poi, sedutosi, i discepoli gli si avvicinarono e, in disparte, gli dissero: «Di’ a noi quando accadranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo».

4Gesù rispose loro: «Badate che nessuno vi inganni! 5Molti infatti verranno nel mio nome, dicendo: “Io sono il Cristo”, e trarranno molti in inganno. 6E sentirete di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi, perché deve avvenire, ma non è ancora la fine. 7Si solleverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi: 8ma tutto questo è solo l’inizio dei dolori.

9Allora vi abbandoneranno alla tribolazione e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. 10Molti ne resteranno scandalizzati, e si tradiranno e odieranno a vicenda. 11Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; 12per il dilagare dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti. 13Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. 14Questo vangelo del Regno sarà annunciato in tutto il mondo, perché ne sia data testimonianza a tutti i popoli; e allora verrà la fine.

15Quando dunque vedrete presente nel luogo santo l’abominio della devastazione, di cui parlò il profeta Daniele – chi legge, comprenda –, 16allora quelli che sono in Giudea fuggano sui monti, 17chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere le cose di casa sua, 18e chi si trova nel campo non torni indietro a prendere il suo mantello. 19In quei giorni guai alle donne incinte e a quelle che allattano!

20Pregate che la vostra fuga non accada d’inverno o di sabato. 21Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale non vi è mai stata dall’inizio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. 22E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuno si salverebbe; ma, grazie agli eletti, quei giorni saranno abbreviati.

23Allora, se qualcuno vi dirà: “Ecco, il Cristo è qui”, oppure: “È là”, non credeteci; 24perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e miracoli, così da ingannare, se possibile, anche gli eletti. 25Ecco, io ve l’ho predetto.

26Se dunque vi diranno: “Ecco, è nel deserto”, non andateci; “Ecco, è in casa”, non credeteci. 27Infatti, come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. 28Dovunque sia il cadavere, lì si raduneranno gli avvoltoi.

29Subito dopo la tribolazione di quei giorni,

il sole si oscurerà,

la luna non darà più la sua luce,

le stelle cadranno dal cielo

e le potenze dei cieli saranno sconvolte.

30Allora comparirà in cielo il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria. 31Egli manderà i suoi angeli, con una grande tromba, ed essi raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli.

Apro questa mia riflessione considerando il contesto storico in cui si ambienta la scena evangelica che oggi abbiamo proclamato. Abbiamo i rumori della prima guerra giudaica (66-73 d.C), che ha sconvolto l'intera Palestina facendola attraversare da un bagno di sangue, il tempio di Gerusalemme distrutto e con il tempio abbiamo la fine di quel sacerdozio ebraico e antico fatto di incensi sacrifici animali e ritualità.
Si apre un nuovo giudaismo quello rabbinico con cui le comunità a cui Matteo si rivolge sono entrate in conflitto portando tensioni e persecuzioni e facendo crescere l'attesa verso le ultime cose e la venuta di Cristo. Il ritardo del ritorno di Gesù portava inevitabilmente i cristiani a vivere in un certo modo rilassato i costumi.
Il tema forte diventa quello della vigilanza e della operosità al bene.
Matteo ricordando il discorso di Gesù nel Tempio vuole esortare le sue comunità a una certa attenzione e a non prestare l'orecchio ai discorsi di coloro che seminano paure.
Nel corso dei secoli tanti hanno diffuso timori e sparso una sorta di terrorismo in nome di Dio e lo sappiamo.
Il messaggio del Vangelo è un invito a una conversione personale per camminare verso le realtà ultime in maniera libera.
Gesù in mezzo alle tinte scure che sembra consegnarci ci offre la speranza. D'altra parte il Vangelo lo dobbiamo sempre leggere con la luce della Risurrezione e dobbiamo ribadirlo nelle nostre comunità, dove vi sono cristiani che vivono alla maniera dei testimoni di Geova sempre con una sorta di paura abbracciano la fede.
Cristo oggi afferma ancora una volta l'invito a non avere timori.
L'Alfa e l'Omega della storia non è il Covid, non è Putin, non è Zelensky. L'inizio e la fine è Gesù stesso.
Rischiamo come cristiani di vivere tra due estremi o la paura per le realtà escatologiche o di vivere con quella della persecuzione del mondo.
Nei primi secoli vi erano gli apocalittici, che vedevano disastri da per tutto o coloro che invece si convertivano al cristianesimo, ma dopo le inevitabili persecuzioni ripudiavano la fede abbracciata.
Il cristiano del 2022 vive tra questi due estremi, ma non mancano, come da sempre, coloro che vivono il martirio bianco della fede ovvero coloro che non vengono uccisi, ma nello stesso tempo ogni giorno portano la Croce della testimonianza in diversi ambienti di lavoro o in famiglia o nel circolo di amici annunciando con il loro esempio la bellezza del Vangelo.
Inizia con oggi il tempo forte dell'Avvento ed è questo il momento in cui il cristiano è chiamato a resistere a promesse e tentazioni o a corse al potere.
Mentre ci alleniamo nell'attesa delle realtà ultime siamo chiamati a guardare il mondo che ci circonda per essere risposta vera e autentica.
Per tanti il mese ha una settimana in più per tanti altri invece il mese finisce molto prima, per alcuni occorre fare i conti con gli ultimi giorni della propria vita, per altri invece è momento di qualche successo professionale o familiare, per alcuni è il momento di sognare una terra nuova, mentre per altri si ringrazia di essere nati nella parte giusta del globo.
Quello che si apre è il momento dell'attenzione, dell'ascolto e della vigilanza perché tutti possano santificare già in questo mondo il Dio che viene.

 

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