PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Is 7,10-14; Sal 23; Rm 1,1-7; Mt 1,18-24

CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)  

IV Domenica di Avvento (Anno A) (18/12/2022)

Vangelo: Is 7,10-14; Sal 23; Rm 1,1-7; Mt 1,18-24 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 1,18-24

18Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. 20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

22Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

23Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:

a lui sarà dato il nome di Emmanuele,

che significa Dio con noi. 24Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

La storia della salvezza è cadenzata, nei suoi grandi momenti, dal verbo temere: “ Non temere”.
Verbo che ci rivela che Dio è vicino ai dubbiosi a quanti hanno paura di recargli offesa.
L'ufficio delle letture odierno, nel Vangelo secondo Matteo, ci parla di una persona, della tribù di Davide, di nome Giuseppe, “il giusto, sposo di Maria di Nazaret.
Giuseppe e Maria sono “la coppia che Dio ha scelto perché il Figlio suo, l'eletto, si abbassi a vivere come uomo, a essi sono anche il modello per la Chiesa e quindi per tutti i battezzati, per noi, che ci indica come doverosamente lo si deve accogliere.
la vicinanza del Natale, fra otto giorni, è interamente dedicata ad annunciare la venuta dell'unigenito Figlio di Dio in mezzo a noi, avvicinamento del Perfetto all'imperfetto. Pertanto oggi ma anche il resto della settimana, è bene tendere le orecchie del cuore, sull'esempio di Giuseppe, affinché ascoltiamo cosa ci dice Dio e viviamo nell'obbedienza della fede per il resto della nostra vita terrena.
Giuseppe uomo saggio e fiducioso di Dio si è reso disponibile ad accogliere, il Dio con noi, a noi non resta che imitarlo per vivere con gioia autentica il Santo Natale.
La prima lettura dell'odierna liturgia ci fa sapere che la comunità di giuda, di cui Acaz è il re, è scoraggiata perché pur avendo chiesto a Dio di intervenire, lui non fa apparentemente niente in proposito. Il re Acaz, disperando nell'aiuto di JAHVÈ, stringe alleanza con la Siria. Questa alleanza è abominevole al Signore. Il profeta Isaia sa che Dio interverrà e invita ill re Acaz a fidarsi di Dio e ad abbandonare la ricerca di fragili alleanze. Poiché lo vede ancora titubante lo invita a chiedere a Dio un pegno con cui il suo cuore e la sua mente abbiano fiducia nella certezza dell'aiuto divino. Affinché il re non abbia più nessun pretesto per tergiversare, non si fissano limiti a una sua domanda dal più alto dei cieli alla più oscura profondità della terra, tutto è lasciato al suo arbitrio. Ma il re non ascolta.
Acaz non nega che Dio voglia dare un tale segno, ne che il profeta prometta cose non vere, ma dice semplicemente “non lo chiederò: Sarebbe come dire: Non mi interessa, voglio fare a modo mio, sono io quello che deve decidere; siamo di nuovo al peccato originale. Isaia, sdegnato al rifiuto del re risponde: “ Ascoltate casa di Davide! Non vi basta di staccare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio?...La Vergine concepirà un figlio, che chiamerà Emmanuele: Dio con noi”. Nel bambino descritto dal profeta e nella vergine noi vediamo la Vergine Maria e Gesù Cristo.
Comprendere che Gesù è il Dio con noi è comprendere in profondità il Natale.
Il Salmista, in questo salmo ci dice tre cose importanti:
1° Solo Dio è Dio. Noi corriamo il rischio di sacralizzare, in maniera indebita, delle realtà terrene, quali le nostre ideologie politiche. I partiti di destra o di sinistra etc. non sono sacri, ma sto opzioni umane rispettabili né verità assolute.
2° Verità e fede non sono termini opposti. Qui il Salmista ci ricorda, che Dio, attende da noi, non proclamazioni di credo e gesti cultuali, ma rettitudine di vita: La coscienza morale viene prima: “ non chi dice Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli ma chi fa la sua volontà”
3° Solo chi riconosce il segno della presenza di Dio nella storia entrerà nel regno di Dio, E questi sono i poveri, ossia i profeti, i santi e in modo particolare il Battista, Maria e Giuseppe.
Nella seconda lettura l'Apostolo delle genti, in poche frasi, ci presenta Gesù Cristo, come uomo e come Dio, allorché ci comunica che Gesù nasce per morire e risorgere. Nella nostra isola questo concetto è espresso con due termini: “ Paschiscedda “ ( Piccola Pasqua per Natale ) e “ Pasca Manna” ( Grande Pasqua per pasqua di resurrezione). Con questi due termini vengono uniti in un unico evento, Natale e Pasqua, che sono la base della salvezza. Questa è la fede che Paolo apostolo ha predicato durante tutta la sua vita, da Damasco a Roma, ed è anche la fede che la Chiesa, ancora oggi, predica nel mondo intero: solo Cristo è vero uomo e vero Dio. Prima viene l'uomo Gesù, figlio di Davide, povero ma genealogia regale. Poi viene il risorto, Figlio di Dio2 della stessa sostanza “ di Dio, generato non creato, come ci ha insegnato il catechismo della nostra Chiesa, da piccoli. Tutti noi, sia come comunità che come singoli: (Diletti da Dio e servi di Cristo signore) facciamo un solo corpo con l'eletto Figlio di Dio: Lui è il capo e noi siamo le membra del corpo per essere santi e come parte della chiese vivere sulle orme di Cristo.
In conclusione si può dire che Paolo afferma che Dio ci chiama ad avere una grande disponibilità e un totale coinvolgimento per essere servitori del Vangelo.
Il brano della pagina del vangelo secondo Matteo che leggiamo oggi, come terza lettura, durante la Messa, ci invita ad accogliere “ l'Emmanuele”, il Dio con noi, il Messia ormai vicinissimo.
Dopo aver il compimento delle promesse di Dio, Matteo riserva un'attenzione particolare a Giuseppe di Nazaret, modello di credente che si lascia coinvolgere, tramite l'angelo, secondo la promessa di Nata, e accetta di inserire legalmente Gesù nella discendenza di Davide. Egli lo sente irrompere nella sua vita e aderisce totalmente alla realizzazione del divino progetto a differenza di Acaz, anche se all'inizio ne è turbato. Giuseppe è il vero anawim, per questi egli è chiamato “giusto”.

Revisione di vita
- Riconfermare la nostra adesione a Gesù è il cuore della nostra fede?
- Tra dubbi e timori ci sentiamo di assumere un atteggiamento di adesione al progetto di Dio per noi?
- In che modo collaboriamo alla nascita di Cristo nel mondo di oggi?

Marinella ed Efisio Murgia di Cagliari

 

Ricerca avanzata  (54003 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: