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TESTO Fede fai da te? No, Chiesa

don Michele Cerutti

Dedicazione del Duomo di Milano (Anno C) (16/10/2022)

Vangelo: Lc 6,43-48 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,43-48

43Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. 44Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. 45L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.

46Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico? 47Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: 48è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.

Quando vivevo a Roma ero impressionato dalla bellezza delle costruzioni che resistevano da secoli. Quello che mi colpiva ancor di più è l'acquedotto che dai tempi dell'antico Impero rimane visibile ancor oggi in alcuni punti.
Fanno sicuramente di contrasto alcune costruzioni moderne dei tempi più recenti che subiscono nel giro di pochi decenni danni provocando anche morte e dolore.
Nella società in cui tutto si deve costruire con velocità i danni alle cose con conseguenze sulle persone si susseguono.
La vita spirituale, nel contesto attuale caratterizzato dal tutto subito, dove basta un click su Internet e abbiamo un libro sul computer o un corriere che nel giro di poche ore ti mette un pacco davanti alla cassetta della posta con il prodotto desiderato, risente di tutto questo.
Gesù avverte allora i suoi interlocutori a costruire la propria casa sulla roccia: Lui stesso.
L'invito è dare fondamento alla nostra relazione con Dio per poi costruire vere e autentiche relazioni tra di noi.
Il modello Dio ce lo offre nel Cristo il Figlio.
Il rischio è che passano le bufere o si hanno tempeste e tutta la nostra impalcatura crolla.
Quali strumenti adottare per tenere in piedi la nostra vita, come casa poggiata su una roccia?
Sono gli strumenti che la Chiesa indica da sempre: la Parola di Dio, la Confessione e l'Eucaristia, il Rosario e le relazioni fraterne.
La premessa generale sta nel fatto che occorre crescere nella consapevolezza che solo nel contesto ecclesiale la nostra relazione con Dio cresce e diventa autentica.
Non esiste il fai da te della fede perché questa rischia di costruirsi su misura intorno al proprio mondo.
Solo in questa ottica possiamo adoperare gli strumenti di cui sopra.
La Parola meditata ogni giorno per interrogarci sulla nostra esistenza verificandoci su cosa dice quel brano e cosa dice alla mia vita.
Un esercizio che chiede il ritagliarsi del tempo in mezzo alle tante incombenze quotidiane.
Una volta verificatosi intorno alla Parola abbiamo il sacramento della Confessione come via per purificare ciò che di sbagliato nella nostra vita commettiamo e come chiave per accedere all'Eucaristia, farmaco di immortalità.
Davanti ai tanti stimoli che il mondo ci propone il Corpo di Cristo ci aiuta a vincere lo stress per indurci a quella sorta di equilibrio dell'anima, non come effetto placebo, ma perché possa agire in noi il principe della pace.
L'Eucarestia antidoto contro l'orgoglio che ci blocca nelle relazioni o ci fa uomini e donne “di pancia” pronti a esternare la nostra rabbia.
Alimentati dal pane di vita siamo chiamati a essere capaci quindi di guardare con gli occhi di Dio noi stessi e i fratelli.
Perché una vita spirituale che non si costruisca per andare incontro ai compagni di cammino non poggia certo su una roccia sicura, ma avrà sempre la fragilità come condizione.
L'Eucaristia, se la definiamo farmaco di immortalità, deve diventare una sorta di vaso dilatatore per evitare l'infarto provocato dall'egoismo.
La misura della nostra fede ci viene detto nei brani del giudizio universale sarà la carità.
Importante come collante del tutto crescere nella devozione alla Vergine Maria con la preghiera del Rosario. Sappiamo tutti come la Madonna non è quella sdolcinata che una certa spiritualità ci vuole fare credere, ma è donna del combattimento contro il nemico che cerca sempre di rovinare i piani anche quelli più ambiziosi che ci siamo predisposti di compiere.
Con la preghiera del Rosario cerchiamo alcune scorciatoie per parlare direttamente con Gesù perché la Vergine ci apre la strada.
Teniamo fissi questi strumenti e stiamo certi non abbiamo paura passeranno venti, tempeste e bufere, ma la nostra casa rimarrà sull'unica roccia che è Gesù.

 

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