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TESTO Semplicemente servi

don Roberto Seregni  

XXVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (02/10/2022)

Vangelo: Lc 17,5-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 17,5-10

In quel tempo, 5gli apostoli dissero al Signore: 6«Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.

7Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? 8Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? 9Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? 10Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

A volte è davvero difficile riconoscere la presenza di Dio nella storia. Nelle mie povere mani raccolgo le lacrime e il dolore di tanti fratelli e sorelle che si sono sentiti morsi dalla vita, che hanno sofferto per i suoi veleni e si nascondo all'ombra di cicatrici profonde e dolorose. Ascolto in silenzio e con rispetto, cerco di accogliere chi si avvicina alla comunità caricando croci inimmaginabili e con lo stomaco pieno di gridi soffocati.

A volte, sottovoce, mi chiedo dove sta Dio, dove si è nascoso...

In questi momenti, quando le domande bombardano silenziosamente il cuore, ripeto la preghiera degli apostoli. Mi metto in ginocchio davanti all'Eucarestia e mi lascio prendere per mano da Pietro, Giovanni e dagli altri discepoli per ripetere insieme a loro: “Accresci in noi la fede!”.

No, no si tratta di quantità, ma di qualità. Quello che davvero conta è l'autenticità, la profondità e la perseveranza della fede. Non serve a nulla moltiplicare le devozioni e le Messe se il nostro cuore non appartiene totalmente a Cristo.

Solamente alla luce di un'autentica esperienza di fede, possiamo comprendere la breve parabola che chiude il testo evangelico. Ovvio: Gesù non sta presentando un'immagine di Dio e del suo comportamento, vuole invece farci comprendere come l'uomo deve mettersi davanti a lui. La completa disponibilità, la consegna operosa delle nostre forze, l'umiltà e il servizio sono il frutto di una fede autentica e pura. Nella fede solo si cerca Dio e la sua presenza, non ci sono altre ricompense che la gioia autentica di appartenere a Lui, di essere suoi.

Anche se alcune cose ancora non le capisco, mi metto nelle Tue mani.

Non so dove mi stai portando, ma l'importante è stare con Te.
Non so esattamente cosa vuoi da me, ma non importa.
Staró dove tu mi metterai.
Non cerco nulla, se non quello che vuoi tu.
Semplicemente servo.

 

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