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TESTO Ave piena di grazia!

mons. Antonio Riboldi

Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (08/12/2005)

Vangelo: Lc 1,26-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,26-38

In quel tempo, 26l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Non posso trattenermi dall'offrire ai miei cari amici un pensiero, anche semplice, in occasione della solennità della Immacolata Concezione di Maria, meravigliosa donna, che Dio ha voluto fosse preservata dal peccato di Eva e così, immacolata, venisse tra noi, come Suo Figlio Gesù, che era la ragione di tanto dono. Una donna, senza peccato, vissuta tra di noi, in un mondo che non era diverso dal nostro, ma che non è mai stata toccata dal male. E deve averne visto tanto. Basta pensarla sotto la croce, sul Calvario. Era la bellezza del Paradiso, con suo Figlio crocifisso, .che sembrava opporsi all'inferno. L'umiltà alla superbia. L'innocenza alla brutalità. L'amore alla violenza cieca. La povertà totale allo stupido egoismo umano.

Se è sempre bello incontrare persone tra di noi .che hanno i segni della santità addosso, cosa deve mai essere stato vivere accanto a Maria! Non vi sono parole per descrivere...
Il mondo ha solo occhi per se stesso.

"Vogliamo possedere il mondo in modo illimitato e la nostra stessa vita in modo illimitato. Dio ci è d'intralcio. O si fa di Lui una semplice frase devota o Egli viene negato del tutto, bandito dalla vita pubblica, così da perdere ogni significato. La tolleranza che ammette, per così dire, Dio come opinione privata, non è tolleranza ma è ipocrisia" (dal discorso di Benedetto XVI all'inizio del Sinodo).

Ma noi siamo e vogliamo essere "figli carissimi dell'Immacolata". È la nostra Mamma e a Lei vogliamo riferirci e non al mondo. Ci sentiamo spesso inzaccherati dal fango di questa vita, ma amiamo ricorrere a Lei perché ci rende immacolati con il Suo amore. Alla ipocrisia del mondo, Lei risponde con il Cantico di lode che spesso preghiamo:

"L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva, d'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo Nome. Di generazione in generazione la Sua Misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del Suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore. Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili. Ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della Sua Misericordia. Come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza per sempre".

Ben diversa la gioia del canto di Maria, dalla boria del "canto delle ipocrisie" del mondo.

Difficile dare sfogo ai sentimenti del proprio cuore al sapere che Maria, l'Immacolata, è nostra Mamma. Una Mamma che, essendo tutta santità e purezza di cuore, non può che invitarci ogni giorno a prendere le distanze dal male, dal peccato.

Quando saremo in Cielo, conosceremo non solo la Bellezza dell'Immacolata, ma la bellezza della nostra immacolatezza, costruitaci addosso da Dio con il dono della santità.

Facciamo tutti festa, carissimi, per questo amore di Dio che ha voluto che su questa terra abitasse Chi non ha conosciuto peccato, perché ne seguissimo l'esempio.

E ringraziamo di cuore Gesù che dalla croce, in un atto di amore irripetibile, ce l'ha donata come Mamma: una Mamma che ci segue nei difficili passi della vita. Lasciamoci guidare dalla sua dolcezza materna. Lei sa. Lei può.

E vorrei con la nostra amata Madre Teresa di Calcutta, pregare Maria, la Madre di Gesù e nostra:

"Maria, madre di Gesù, veniamo a te con l'atteggiamento dei bambini che si rivolgono alla loro mamma. Non siamo più bambini, ma adulti che desiderano con tutto il cuore di essere figli di Dio. La nostra condizione umana è debole, perciò veniamo a chiedere il tuo aiuto per poter superare la nostra debolezza.

Prega per noi, affinché possiamo, a nostra volta, diventare persone capaci di pregare. Invochiamo la tua protezione, affinché possiamo restare liberi da ogni peccato.

Invochiamo il tuo amore, affinché possa diventare sovrano e ci renda capaci di compassione e perdono.

Chiediamo la tua benedizione, affinché possiamo essere a immagine del tuo amato Figlio Gesù Cristo, nostro Signore e Salvatore.

Maria, madre di Gesù, sii madre per ciascuno di noi, in maniera che anche noi possiamo, come te, essere puri di cuore per amare il tuo Figlio, come lo hai amato tu.

Maria, madre di Gesù, sii madre per ciascuno di noi, affinché come te amiamo Gesù e ci poniamo al servizio dei più poveri, noi tutti che siamo dei poveri di Dio.

Maria, madre di Gesù, dammi il tuo Cuore così bello, così puro, così immacolato, così pieno d'amore e umiltà: rendimi capace di ricevere Gesù nel Pane della Vita, amarlo come lo amasti e servirlo sotto le povere spoglie del più povero tra i poveri. Amen".

 

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