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TESTO Amico, vieni piú avanti!

don Roberto Seregni  

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XXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (28/08/2022)

Vangelo: Lc 14,1.7-14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 14,1.7-14

Avvenne che 1un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.

7Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: 8«Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, 9e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cedigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. 10Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. 11Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».

12Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. 13Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; 14e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

Passo dopo passo, l'evangelista Luca ci sta accompagnando a scoprire la nuova logica del Regno di Dio inaugurata da Gesù. Forse questa è una delle piú grandi sfide della fede: imparare a leggere e interpretare la storia con occhi nuovi, occhi illuminati e trasformati dall'incontro con il Vangelo e il Regno di Dio. In questi anni di missione nella periferia di Lima, i poveri mi hanno insegnato ad abbandonare gli occhi della carne, quelli che vedono e valutano secondo i criteri del mondo, e cercare di guardare la vita e le persone con gli occhi di Dio. I poveri, davvero, mi hanno insegnato cosa significa convertirsi per vivere come un cittadino del Regno. Sono stato un pessimo alunno, lo so; ma loro sono maestri stupendi e non perdono mai la pazienza.

Nelle due parabole che Luca ci regala questa domenica, potrebbe sembrare che le indicazioni offerte da Gesù siano semplicemente regole di buona educazione. Ma il maestro, ovviamente, ha un altro obbiettivo: insegnarci la logica nuova e disarmante del Regno di Dio.

Gesù, approfittando delle circostanze del pranzo, mette sotto la lente di ingrandimento l'atteggiamento presuntuoso dei farisei che fanno a gara per occupare i primi posti. Il maestro ci svela, attraverso la sua vita, che la grandezza si misura dall'amore e non dai primi posti. Gesù non sta criticando i farisei per la loro superficiale vanità, ma perché vivono il loro rapporto con Dio e con il prossimo seguendo una logica umana. Il Vangelo propone un cambio radicale: la grandezza sta nel servizio. Se vuoi essere il primo, fatti ultimo a immagine di Cristo che si è fatto servo per amore.

La seconda parabola è un invito ad entrare nella logica evangelica della gratuità: dare a coloro che non potranno restituire, dare gratuitamente superando la logica umana del “dare per avere” ed entrare nella logica divina del “dare per amare”. Cosí è Dio. Cosí ce lo ha raccontato Gesù. Lui è amore gratuito e incondizionato, e noi siamo i poveri, storpi, zoppi, ciechi invitati al suo banchetto d'amore.

don Roberto Seregni

 

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