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TESTO Uniti o divisi nel nome di Cristo? Prevalga il fuoco della carità e dell'unione

padre Antonio Rungi

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XX Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (14/08/2022)

Vangelo: Lc 12,49-53 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,49-53

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 49Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! 50Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!

51Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. 52D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; 53si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Il Vangelo di questa XX domenica del tempo ordinario fa da ponte alla solennità dell'Assunzione al cielo della Beata Vergine Maria che celebreremo lunedì 15 agosto. Anzi ci aiuta meglio a comprendere il senso della vita nelle nostre relazioni umane e sociali e a rapportarci ad essere con animo cosciente e consapevole che ci troviamo davanti a due forze opposte: quella del bene, che si esprime nell'amore e nella comunione ed unione e quella del male, che si esprime nella divisione e nella guerra tra parti contrapposte, fossero anche maggioritarie o minoritarie nel concetto di quella sana democrazia che secondo la quale, se non prevalgono gli interessi di gruppo, dovrebbe prevalere se è nel giusto e non solo nel conteggio numerico.
Gesù in questo brano del Vangelo ci parla del fuoco dell'amore e della carità che è venuto a portare su questa terra e suo desiderio profondo è quello di vederlo acceso nei cuori di tutti.
Un fuoco che si chiama Spirito Santo e che guida il cammino dei credenti a partire dal battesimo fino al passaggio alla vita eterna. “Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!”.
Gesù è angosciato di fronte al mistero della croce, ma va incontro ad esso con la consapevolezza che è l'unica via di salvezza per il genere umano. Fin quando tale battesimo non si sarà compito Egli vive in questa trepidante attesa di vedere realizzata nell'amore donato e crocifisso, nel suo amore redentivo, la salvezza del genere umano.
Ecco perché nel pensare alla croce egli aggiunge una verità che fa la storia di ogni persona e di ogni società e situazione: “Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra?”.
Vi sbagliate se pensate così, perché la vita di tutti i giorni e la storia ci parlano di divisione e conflitti di contrasti senza fine e senza limiti, che partono dalle famiglie e si estendono alla famiglia umana nella sua interezza. E ciò spesso avviene nel nome di Cristo e per motivi di religione e fede.
Tutta la storia dell'umanità anche quella dei nostri giorni è una storia di guerre e divisioni, di opposizioni di gruppi maggioritari e minoritari, e non solo politici, ma anche a volte ecclesiali. Gesù ci mette in guardia da questo modo di pensare e di intendere la vita e ci invita a superare i conflitti e a lavorare per la pace e la concordia nelle famiglie, nella chiesa e nell'umana società.
Egli prende atto di quanto effettivamente c'è nel mondo, in quel mondo che Egli è venuto a redimere con il fuoco dell'amore e del dono, dell'unione e della carità. “D'ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divise tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
Fotografia più realistica di quella che è la realtà di tante famiglie nel mondo non poteva essere meglio descritta e definita nei termini di un linguaggio che non ammette fraintendimenti. Gesù è molto chiaro, esplicito e diretto nel suo linguaggio e certamente con esso invita a riflettere chi vive in queste situazioni, perché possano essere superate e non ulteriormente alimentate dagli interessi di parte o di gruppo o di lotte intestine. Lotte che non hanno fine e che si protraggono di generazione in generazione, coinvolgendo quanti oggi non sono neppure nati e che proprio perché appartenenti ad un popolo, ad un casato, un gruppo preciso, ad una famiglia, a faide, vengono coinvolti negli anni, decenni, secoli e millenni in guerre e lotte a tutti i livelli.
Quante divisioni nel mondo, quanto razzismo, quanta discriminazione si è alimentata nel tempo a danno di chi neppure conosceva le sue origini e le sue caratteristiche soggettive, familiari e sociali di provenienza.
Lasciamoci prendere da questo fuoco della carità e della pace e superiamo ogni divisione, nel nome di Cristo che è venuto a fare dei due un popolo solo, a partire dalle nostre famiglie, dove maggiormente deve esserci l'impegno a mantenere armonia e serenità, se vogliamo che nella società si estenda poi questo stile di accoglienza, unione e fraterna comunione tra persone ed istituzioni.
La Madonna Assunta in cielo, in corpo e anima, che festeggeremo in questi giorni in diversi modi ci sostenga nel desiderio profondo di essere strumenti di pace e bene dovunque ci troviamo ed operiamo nel nome di Cristo, della Chiesa e dei valori umani in cui crediamo profondamente come persone e mai come nemici da contrastare, abbattere, distruggere e prevalere su di essi.

 

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