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TESTO Commento su Luca 10,1-12.17-20

padre Paul Devreux

XIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (03/07/2022)

Vangelo: Lc 10,1-12.17-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 1il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! 3Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 5In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. 6Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 8Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, 9guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. 10Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: 11“Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. 12Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.

17I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». 18Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. 19Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. 20Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Forma breve (Lc 10,1-9):

In quel tempo, 1il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! 3Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 5In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. 6Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 8Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, 9guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Oggi Gesù c'invita ad essere missionari: Gesù parla di 72 mandati perché erano 72 le nazioni conosciute allora, quindi è come dire che l'annuncio va portato in tutto il mondo.

Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”.

E' importante provare a parlare di ciò in cui credo anzitutto per me stesso. E' il modo migliore che ho per chiarirmi le idee, perché io so veramente solo ciò che so spiegare. Ma attenzione: Gesù non mi chiede di dimostrare né la sua esistenza né il suo amore. Dio non ha bisogno di essere difeso da me. Sa lui come rendersi credibile. Mi chiede solo di testimoniare, cioè di raccontare la mia esperienza di Lui, perché questo potrebbe accendere in qualcuno una scintilla di speranza o di curiosità.
Facciamo un esempio per capire meglio. Io non posso dire ad un mio amico: "Guarda che la tale ti vuole bene" e dimostrarglielo. Posso solo dirglielo. Spetterà poi a lui manifestare un interesse per lei, per vedere se ho detto il vero. Così è dell'amore di Dio: non sta a me dimostrarlo. La fatica dell'annuncio spesso è tutta qui: io non annuncio perché non posso dimostrare ciò che dico, e questo ferisce il mio amor proprio. Preferisco provare a dimostrare che Dio esiste e ci vuole bene cercando di essere buono e coerente io, ma questo può convincere l'altro solo del fatto che io sono buono e coerente.
Dio non ha bisogno di me come avvocato difensore, mi invita solo a parlare di Lui. C'è qualche cosa nel Vangelo che mi aiuta e che ho sperimentato vero per me? Ho incontrato il Signore? Se sì, è bello raccontarlo. Io posso dire che l'ho incontrato, che è entrato nella mia vita e l'ha cambiata in meglio. Posso anche dire che oggi continua ad aiutarmi molto, per cui penso che lo farà sempre.

Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
E' importante capire bene la proposta di scuotere la polvere dalle scarpe, a testimonianza per loro, quando sperimento un rifiuto. Cosa significa? E' il gesto che facevano quando entravano in terra santa, per non contaminarla con la terra pagana.
Per me è un' invito a scrollarmi di dosso il male che ricevo quando faccio l'esperienza di essere rifiutato o di vedere rifiutato il Vangelo; non nel senso di dire che non me ne importa niente, ma nel senso di liberarmi di tutto ciò che può rattristarmi. Ma anche di tutto ciò che suscita in me rancore, violenza, risentimento; di tutti i ragionamenti che mi impediscono di rispettare la scelta dell'altro e di dargli una nuova opportunità.
Perché è importante testimoniare che non voglio portare il fratello all'incontro con il Signore per forza. Si tratta di rimanere positivi, rispettando l'altro e amandolo così come me lo sta chiedendo in quel momento; come Gesù, che ha accettato di amare e rispettare quelli che lo hanno rifiutato. Questo ci rende immensamente liberi, uomini veri e sempre pronti a ri-aiutare l'altro a scoprire la presenza Signore.

I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi.
Gesù conclude dicendo che vedeva satana cadere dal cielo, segno che il bene può vincere anche oggi e che vale la pena continuare ad annunciare il Vangelo, perché c'è un bisogno di pace e di speranza al quale Gesù dà una risposta.
Preghiamo perché la messe è molta. Preghiamo non che il Signore lo capisca; perché lo sa meglio di noi. Pregare serve a me, perché mi aiuta ad essere in comunione con il Signore e mi chiarisco le idee, tanto da poter testimoniare il suo amore.

Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
Questo è molto bello e importante. Provate ad immaginare anche per un'instante che questo non sia vero! Sarebbe tragico. Il Cielo, cioè la comunione con Dio, possa essere la nostra meta fin da oggi. Per questo preghiamo, e questo raccontiamo.

Buona domenica.

 

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