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TESTO Io sono la Risurrezione e la vita

don Roberto Rossi  

V Domenica di Quaresima (Anno A) (17/03/2002)

Vangelo: Gv 11,1-45 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 1un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. 2Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. 3Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».

4All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». 5Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. 6Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. 7Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». 8I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». 9Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 10ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».

11Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, si è addormentato; ma io vado a svegliarlo». 12Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». 13Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. 14Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto 15e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». 16Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».

17Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. 18Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri 19e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. 20Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. 21Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! 22Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». 23Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». 24Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». 25Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 26chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». 27Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

28Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». 29Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. 30Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. 31Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.

32Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». 33Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, 34domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». 35Gesù scoppiò in pianto. 36Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». 37Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».

38Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. 39Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». 40Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». 41Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. 42Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». 43Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». 44Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».

45Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

 

Forma breve: Gv 11, 3-7.17.20-27.33b-45

In quel tempo, 3le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».

4All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». 5Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. 6Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. 7Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».

17Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. 20Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. 21Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! 22Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». 23Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». 24Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». 25Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 26chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». 27Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

33Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, 34domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». 35Gesù scoppiò in pianto. 36Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». 37Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».

38Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. 39Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». 40Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». 41Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. 42Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». 43Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». 44Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».

45Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

"Io sono la Risurrezione e la vita. Chi crede in me non morirà in eterno"

Il nostro rapporto vitale con Cristo Salvatore si fa sempre più profondo, in questo itinerario quaresimale. Cristo che si è fatto solidale con la debolezza degli uomini (dalle tentazioni nel deserto alla morte sulla croce) è il Figlio di Dio. Egli è l'acqua per la nostra sete, la luce per le nostre tenebre, la vita nella nostra fragilità e nella nostra morte. Questo itinerario quaresimale ci aiuta a prendere sempre più coscienza di ciò che è avvenuto in noi attraverso il Battesimo e di ciò che siamo chiamati a vivere, nella grazia e dignità di figli di Dio, passati dalla morte alla vita, in Cristo Gesù.

Questa quinta domenica di Quaresima è come un annuncio e un anticipo della Pasqua. Il tema fondamentale della liturgia odierna si riassume, infatti, in una sola parola: risurrezione. - Nella prima lettura "risurrezione" è un'immagine potente a cui fa ricorso il profeta Ezechiele per ridare speranza ai suoi compatrioti sfiduciati: l'esilio è come una "morte", ma lo spirito di Dio può fare l'impossibile: "Aprirò le vostre tombe e vi risusciterò...". - Nel Vangelo la "risurrezione" diventa un fatto reale e un segno: Gesù richiama alla vita Lazzaro, morto da quattro giorni, e proclama: "Io sono la risurrezione e la vita...". - La seconda lettura richiama l'evento della risurrezione di Gesù, operato da Dio Padre mediante il suo Spirito: quello stesso Spirito di Dio che "ci fa passare dalla morte alla vita" nei sacramenti e che costituisce anche per noi principio e garanzia di risurrezione al di là della morte.

Oggi tutto parla di risurrezione e di vita. Il Vangelo ci presenta Gesù che si immerge totalmente nella condizione di morte che regna nel mondo e nel cuore dell'uomo. Lo fa dal momento dell'incarnazione, assumendo la nostra natura corruttibile e mortale. Oggi lo vediamo davanti alla tomba del suo amico Lazzaro. Nell'amico è rappresentato l'uomo che cerca un senso alla sua esistenza e vede nella morte il suo inesorabile destino. Cristo, Signore della vita, incontra questo destino di morte dell'uomo e lo vince. La morte non sarà più l'ultima parola, ma per i credenti in lui sarà solo il passaggio dalla vita mortale ad una vita incorruttibile ed eterna. Lazzaro, "risvegliato" da Gesù, torna vivo e il suo uscire dal sepolcro è profezia di quell'alba, il mattino di pasqua, in cui le donne, andate con oli profumati ad imbalsamare il corpo di Cristo, riceveranno l'annuncio che colui che cercavano è risorto.

Gesù, venuto a conoscenza della malattia del suo amico afferma che non è "per la morte ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato".

L'incontro di Gesù con Marta è il centro del racconto. "Se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!". Al termine del dialogo Marta professa la sua fede, il suo abbandono fiducioso in Gesù che proclama: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me anche se muore vivrà". "Tuo fratello risusciterà". "So che risusciterà nell'ultimo giorno". "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me non morirà in eterno. Credi tu questo?". "Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, che deve venire nel mondo". La fede è l'unica condizione posta da Dio per la risurrezione: Marta è invitata da Gesù a prendere una decisione che sfocia in queste parole: "Sì, io credo".

Gesù vuol far capire a Marta: se tu credi, la frontiera della morte è superata e abbattuta. Davanti a Cristo, Signore della vita, non conta più nessuna cosa di questo mondo, neppure la morte. Cristo è Dio e solo Lui può dire: Io sono la risurrezione e la vita.

Gesù scoppia in pianto di fronte alla tomba di Lazzaro. La piena fiducia nel Padre non dispensa da tutto il dolore umano. Gesù è solidale con tutte le nostre sofferenze le nostre morti: in tali situazioni ci è accanto per salvarci.

Gesù disse: "Togliete la pietra"; poi gridò: "Lazzaro vieni fuori!". E' il suo comando, è il momento in cui ci fa conoscere la potenza infinita del suo essere Dio.

Anche noi siamo chiamati a esprimere la nostra fede, come Marta: Io credo Signore che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio. Credo che tu sei la Risurrezione e la vita. Credo che attraverso la morte - quando verrà - mi farai partecipe della tua vita per sempre, perché hai detto: chi vive e crede in me, non morirà in eterno.

Di fronte a certe filosofie o ideologie, di fronte alle sottili tentazioni che si presentano spesso con un certo fascino orientale. noi crediamo alla vita dopo la morte come ci assicura Cristo Signore, o ci lasciamo andare alla convinzione che con la morte finisce tutto, oppure crediamo alla reincarnazione o ad altre teorie del genere?

"Tu sei la mia vita Signore! Credo, aiutami a credere sempre di più e salvami!"

 

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