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TESTO Commento su Giovanni 16,12-15

Omelie.org (bambini)  

Santissima Trinità (Anno C) (12/06/2022)

Vangelo: Gv 16,12-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

Vi sarà successo spesse volte di andare a fare una gita in alta montagna... quando si raggiunge il punto di partenza del sentiero che porta in cima alla vetta non ci si rende conto della grandezza e dell'altezza della montagna proprio perché si è troppo vicini ad essa. E meno male... altrimenti a qualche scansafatiche potrebbe venire anche la voglia di fare dietro front!

Quando invece, ritornando indietro dalla camminata, ci allontaniamo progressivamente dalla montagna e ci voltiamo indietro ad osservarla, ne vediamo tutto intero il profilo, le guglie, le creste e possiamo gustare fino in fondo l'esperienza che abbiamo fatto quando eravamo sopra di essa e ci rallegriamo pure del fatto di essere riusciti a compiere una impresa così grande!
Un qualcosa di simile accade anche ai discepoli di Gesù.

Finché si trovano con Lui, non possono capire la forza e il significato di ciò che stanno vivendo. Quando però, dopo la morte di Gesù, ricevono il dono dello Spirito, questo dono li conduce, con il tempo, ad approfondire la verità del mistero di Gesù e a capirne il significato.

Questo brano del Vangelo di Giovanni fa parte del discorso che Gesù fa durante l'ultima cena, poco prima del suo arresto, e parla ai suoi discepoli con tutto l'amore di un papà. Sa che soffriranno quando non sarà più con loro e così parla loro con affetto: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”. Nel Vangelo non c'è scritto quali siano le cose che Gesù ha ancora da dire... ha detto già ai discepoli tutto quello che ha udito dal Padre ma essi, che sono vissuti con Gesù ed hanno ascoltato la sua parola, non sempre sono stati in grado di comprenderla pienamente.

Però, quando Egli è scomparso ai loro occhi, dopo averli amati come nessun altro aveva mai fatto, hanno sperimentato che non li aveva abbandonati.

Una forza dentro di loro, il Suo Spirito, li guidava verso tutta la verità di Gesù di cui, per un certo periodo, avevano condiviso il cammino.

E la verità che lo Spirito insegna non è un'idea o un concetto astratto, ma è la persona stessa di Gesù di cui conosciamo bene la vita e gli insegnamenti.

“Il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”: così dice Gesù un po' prima del brano del Vangelo di oggi.

Lo Spirito infatti è chiamato il Consolatore, il Paraclito, cioè colui che viene in nostro soccorso e difesa, che si prende cura di noi e ci protegge. Ecco perché ci rimane sempre accanto: per insegnarci ogni cosa e per ricordarci tutto ciò che Gesù ha detto! Avete mai osservato le vetrate di una cattedrale? Dall'esterno si vede solo una superficie grigia ma, dall'interno, grazie alla luce del sole, che festa di colori!

Cosa significa questo? Che senza la luce del sole, dal di fuori, non ci rendiamo conto della bellezza e della grandezza di queste vetrate: bisogna che la luce, passando attraverso i vetri, le illumini per capire.

Così è stato anche per gli apostoli. Una volta ricevuto lo Spirito Santo, sole e luce che ha illuminato tutto quello che avevano vissuto assieme a Gesù, sono riusciti a vedere e a capire la grandezza e l'importanza del Suo messaggio: il Figlio di Dio fatto uomo, morto, sepolto e risorto per la salvezza dell'intera umanità.

La Pasqua che abbiamo vissuto circa un mese fa, nel suo mistero di Morte e Risurrezione, ci ha rivelato l'immenso amore di Gesù e del Padre e ci ha fatto dono dello Spirito Santo che ci guida a tutta la Verità.
Cosa significa che ci guida a tutta la Verità?

Significa che ci aiuta a comprendere questo grande amore di Dio per noi. Lo Spirito ci illumina, ci prende per mano per aiutarci a comprendere tutte le cose che Gesù ha detto e fatto e che non siamo stati ancora in grado di capire.

Qualcuno di voi potrebbe dire: “Io sì che ho capito quello che Gesù vuole da me!”. Certo! Però, cari bambini, vi assicuro che non abbiamo mai finito di far entrare ben bene dentro il nostro cuore le parole di Gesù e soprattutto non abbiamo mai finito di vederle realizzate nella nostra vita!

Perché, importante è sì capire le Sue parole, ma più importante ancora è metterle in pratica! A cosa servirebbero altrimenti? Sarebbero solo parole... e questo non è quello che il Signore vuole da noi! Lui vuole che le sue parole si trasformino in vita.

Vi faccio un esempio: per diventare medici si deve studiare molto. Si leggono e si studiano un sacco di libri che contengono tante parole utili per salvare la vita delle persone. Ma se un medico, una volta laureato, si ritenesse soddisfatto di sapere tutto quello che ha studiato e pensasse che il suo compito di medico finisca lì, che scopo avrebbe il sapere tante cose senza mettere in pratica quello che ha imparato? E che cosa ne sarebbe delle persone che hanno bisogno di essere curate?

Capite bene allora quanto importante sia anche per noi vivere quello che abbiamo compreso leggendo il Vangelo! Noi non siamo medici ma, se mettiamo in pratica gli insegnamenti di Gesù, possiamo “curare” tante persone che hanno bisogno di un sorriso, di una carezza, di un aiuto concreto, di compagnia, di amicizia...

È lo Spirito che abita in noi e che abbiamo ricevuto nel giorno del nostro Battesimo che ci aiuta a diventare “altri Gesù”, che ci aiuta a mettere in pratica le Sue parole! Lo Spirito Santo, dunque, ci dona un qualcosa di preziosissimo perché ci rivela Gesù e ci manifesta il volto e il cuore del Padre, così come Gesù ce lo ha testimoniato con la sua vita, la sua morte e la sua risurrezione. Lo Spirito ci ricorda ogni giorno la Parola di Gesù. Per questo, come dice Lui stesso ai suoi discepoli, “non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito”, proprio come ha fatto Gesù che non è venuto a dire parole sue o a cercare una gloria propria, ma a raccontare ciò che ha udito dal Padre.

Oggi è la Festa della Santissima Trinità. E' la Festa di Dio che è Padre Creatore; di Gesù che è Figlio Salvatore; dello Spirito Santo, lo Spirito di Dio, che è Amore.
Sono tre persone divine distinte, ma un unico Dio.

Dalla Trinità noi impariamo ad amare: il Padre ci ha amato così tanto da donarci il suo Figlio Unigenito. Cristo ci ha amato così tanto da farci il dono di diventare fratelli suoi grazie alla sua morte e risurrezione. Lo Spirito Santo, amore reciproco tra il Padre e il Figlio, amore fatto persona, abita così profondamente in noi che ci insegna a comportarci ad immagine di Gesù.

Un grande santo, Agostino, ha detto: “Vedi la Trinità se vedi la carità”.

Ci impegniamo allora a “vivere la Trinità” vivendo la carità?
Commento a cura di Maria Teresa Visonà

 

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