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TESTO Commento su Gv 15,12-17

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della V settimana di Pasqua (20/05/2022)

Vangelo: Gv 15,12-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

«Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri»

Gv 15,16-17

Come vivere questa Parola?
Tutti noi abbiamo annotato nel nostro calendario interiore il momento magico in cui abbiamo sentita viva la presenza del Maestro, la sua chiamata a seguirlo in quella strada che aveva preparato per noi. Soprattutto nei momenti più bui, quando la cenere dell'abitudine e dell'indifferenza tentavano di coprire quel fuoco di brace che Dio ha messo nel nostro cuore, ripensando a quella chiamata la nostra vita ha ripreso luce e calore. “Gesù ci ha scelti. Non siamo noi che abbiamo scelto Gesù. Lui ci ha chiamati e ci ha affidato la missione di andare e dare frutto, frutto che duri. Noi abbiamo bisogno di Lui, ma anche Lui vuole aver bisogno di noi e del nostro lavoro per poter continuare e fare oggi per la gente ciò che faceva per la gente di Galilea. L'ultima raccomandazione: "Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri! "La misura di questo amore è l'eccesso, è un criterio che supera ogni nostra prospettiva. Va oltre quello che già veniva raccomandato nell'Antico testamento: “Amerai il prossimo tuo come te stesso". Si tratta di un comandamento nuovo: “Amatevi come io vi ho amato”. E Lui ci ha amato fino a dare la vita per noi. E' un amore senza misura. Da servi ci trasforma in amici.

O Padre, che nutri alla tua mensa coloro che confidano nel tuo amore, guidaci nella via dei tuoi comandamenti fino alla Pasqua eterna del tuo regno. Per Cristo nostro Signore. (Preghiera dopo la comunione)

La voce di un religioso
“Oggi sentiamo forte più che mai il bisogno di vivere relazioni buone tra di noi e ci impegniamo con buoni propositi di andare incontro all'altro. Ma capita che i risultati siano deludenti e ci stanchiamo facilmente. Forse dimentichiamo troppo spesso che il punto di partenza è quel “come io ho amato voi”: è dentro quell'esperienza di amore ricevuto che imparo ad amare l'altro con tutto me stesso. Solo facendo il pieno del suo amore per me posso decidermi di uscire da me stesso. E' questione di fisiologia: il mio cuore non genera amore da se stesso. Nel suo funzionamento sano è un organo che riceve e distribuisce amore. Il suo compito è di veicolare l'amore lì dove ce n'è bisogno, dentro e fuori di me”.
Flavio Emanuele Bottaro SJ

Sr Graziella Curti FMA - vicaria.bonvesin@gmail.com

 

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