TESTO Commento su Giovanni 10,27-30

Le mie pecore, ascoltano la mia voce
Carissimi Bambini,

oggi celebriamo la quarta domenica di Pasqua e in questa quarta domenica abbiamo ascoltato un Vangelo che parla di Gesù e le sue pecore. Gesù per farci capire quanto gli stiamo a cuore si paragona ad un pastore. Ma come mai proprio ad un pastore?

Ci aiuta la storia della famosa pecora 'Beh'. Questa piccola pecorella, la pecora ‘Beh,' era una giovane pecora che si metteva sempre nei guai. Non ascoltava mai le altre pecore. Una volta era andata a mangiare un po' di erba verde e non si era accorta che era proprio sull'orlo di un burrone. La chiamavano: Pecora Beh, pecora Beh, ma non ascoltava e confondeva il suo nome con quello delle altre pecore. Si salvò per miracolo! Un'altra volta la pecora ‘Beh' aveva visto un bel nascondiglio e si voleva nascondere lì per fare meno fatica, ma non si era accora che si trattava proprio del nascondiglio di un lupo feroce che stava per farla fuori! Scappa pecora Beh, scappa pecora Beh! Niente non ascoltava, si salvò solo perché il lupo si fece male e non la catturò. Insomma il Signore era molto preoccupato per questa pecorella e anche per le altre perché le andavano dietro e finivano per cacciarsi sempre nei guai.

Così alla fine Dio disse: Visto che questa mia pecorella non ascolta nessuno, e le altre anche si confondono, manderò mio Figlio, si, mio Figlio, che sarà come un buon Pastore! sarà lui a difendere le mie pecore! E così fece. Quando la pecora Beh sentì la voce di Gesù la sentì per la prima volta forte e chiara e si affezionò subito a Lui e lo seguì come dovrebbe fare una vera pecora!

Anche un grande santo ha raccontato una storia un po' simile. Sant'Agostino cercava da giovane i luoghi ove trovare una vita bella, allegra ma non ne trovava e si metteva in un sacco di guai. Aveva cercato tanto fino a quando, un po' come la pecora Beh, sentì una voce diversa dalle altre, una voce che da dietro sembrava come inseguirlo, chiamarlo. Era una voce diversa da tutte le altre, e da quando la sentì la prima volta non smise mai di cercarla: “Hai gridato e hai vinto la mia sordità”. Era la voce di Dio, la voce di Gesù!

Perché questa voce di Gesù è così riconoscibile? Perché Gesù sa parlare al cuore di ciascuno.

Mi ricordo una volta che nella parrocchia dove ero viceparroco una signora si era chiusa dentro casa e non voleva più uscire. Stava male ma nessuno riusciva a convincerla che doveva uscire e farsi aiutare. Vigili del Fuoco, carabinieri, infermieri... nessuno. Alla fine i carabinieri pensarono di avvisare il parroco perché provasse lui: “Anna apri - disse con voce molto calma - sono il tuo parroco... fidati... vengo a nome di Gesù!” La Signora, che veniva spesso in Chiesa, riconobbe subito la voce del parroco e con calma disse: “Mi fido, apro subito!”.

In questo tempo di primavera si vedono nei nostri campi tanti greggi, con piccoli agnellini e pecorelle, tutti intorno al Pastore. Quando un pastore è bravo sa parlare ad ogni pecora in modo che ne riconosca la voce. E le pecore fra loro si sentono unite e protette.

Molti di voi stanno per fare la prima comunione. Gesù sa parlare al cuore di ciascuno perché entra lui direttamente nel nostro cuore. Anche noi, come la pecora Beh, come Sant'Agostino, chiediamogli di sentire e seguire la sua voce e non perderemo mai il cammino.

Commento a cura di don Dario Gervasi