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TESTO Commento su Giovanni 10,27-30

padre Paul Devreux

IV Domenica di Pasqua (Anno C) (08/05/2022)

Vangelo: Gv 10,27-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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27Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. 28Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. 29Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. 30Io e il Padre siamo una cosa sola».

In quel tempo.
Siamo ancora nel tempo di pasqua; tempo in cui Gesù dà il massimo per rivelarci l'amore di Dio.

Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
La pecora è un'animale che si fida del suo pastore. Io mi fido di questo pastore? Può Gesù considerarmi sua pecora? Di chi mi fido io? Certamente non di chi vuole avere potere sulla mia vita, o di chi vuole cambiarmi perché così come sono non gli piaccio o non gli sono utile. Mi fido di chi mi ama, cioè di chi vedo che è disposto ad aiutarmi a vivere, di chi mi accetta così come sono ed è disposto a vivere con me o per lo meno a trascorrere parte del suo tempo con me.
Il Signore lo ascolto volentieri, perché ho sempre sperimentato che mi conosce meglio di quanto mi conosca io stesso, conosce i miei bisogni e quando parla è sempre per aiutarmi e sostenermi.
Io ascolto e seguo volentieri chiunque visibilmente mi conosce e mi apprezza. Il Signore è quello che ci conosce meglio di chiunque altro.

Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
La vita eterna è una vita che continua oltre la morte. Speranza che nasce proprio dallo scoprire l'esistenza e l'amore di Dio per noi, perché se mi ama oggi, farà tutto quello che è in suo potere perché la morte non mi separi da lui. Ma la vita eterna è anzi tutto vita con l'Eterno che è Dio; e questa comincia oggi, ascoltandolo e seguendolo.

Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre.
Nessuno, tranne che me, se lo rifiuto. Ma se io ho sentito la sua voce, se ho sperimentato che è una voce amica, che punta solo ad aiutarmi, perché dovrei rifiutarla? L'importante è continuare ad ascoltare questa voce e fare memoria di quante volte mi ha salvato da situazioni difficili e di come grazie a lei, ho potuto e posso fare una vita interessante e che non va diminuendo, secondo le inclinazioni del corpo che invecchia, ma che cresce, cresce nella conoscenza di lui e nella possibile comunione con lui ora e sempre.
Solo in Dio riposa l'anima mia, da lui solo ogni mia speranza.

Io e il Padre siamo una cosa sola».
Il Signore c'invita ad essere anche noi una cosa sola con lui; è un invito a nozze.

Buona domenica.

 

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