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TESTO Ti amo o Signore, ti amo o Chiesa

don Roberto Rossi  

III Domenica di Pasqua (Anno C) (01/05/2022)

Vangelo: Gv 21,1-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: 2si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. 3Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.

4Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. 5Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». 6Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. 7Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. 8Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.

9Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. 10Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». 11Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. 12Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. 13Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. 14Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

15Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». 17Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. 18In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». 19Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

La terza volta che Gesù si manifesta ai suoi, dopo la risurrezione, è densa di avvenimenti e di insegnamenti. Egli si ferma sulla riva del lago a cuocere il pesce per loro, e a presentarsi ancora come uno che serve, perché il Risorto è tutto Amore. Ed è sull'amore che interroga Pietro. Non è un esame, ma solo una triplice affettuosa richiesta, all'uomo che per tre volte l'aveva rinnegato e che ciò nonostante doveva essere la prima pietra della sua Chiesa. Di fronte alla debolezza di Pietro, soggetto ad alti e bassi, come un po'tutti noi, si erge grande e commovente la fedeltà profonda di Gesù all'uomo che aveva scelto. Ma a tutti noi quel dialogo così umano fra Gesù e Pietro dice anche qualcosa di estremamente consolante. Ci dice cioè che, se sbagliamo, Gesù, una volta ravveduti, non ricorda il nostro sbaglio e vede in noi solo quel disegno buono per il quale Dio ci ha creato. Questa è la misericordia di Dio! Pietro, forgiato dalle umiliazioni della tristissima prova fallita, si abbandona totalmente a Gesù. Come lui, anche noi esaminiamo il nostro cuore, per potergli dire e ripetere spesso: “Signore, tu sai tutto, tu sai che ti amo” .

Gesù si manifesta agli apostoli sulle rive del lago di Galilea dove erano tornati a pescare. Per loro, stanchi e delusi per una notte senza pesci, compie una pesca miracolosa. Essi si aprono alla fede, "lo riconoscono";Gesù li invita a mangiare insieme. Poi attua quell'incontro e quel dialogo profondo e grande con Pietro, che aveva sperimentato la debolezza e il rinnegamento e ora ritrova la fedeltà e l'amore più vero. "E' il Signore", esclama il discepolo prediletto. E' questo il grido di fede che è richiesto ad ogni credente. Dopo gli avvenimenti della Pasqua, il cammino di fede dei discepoli deve continuare: i vangeli sono tutti d'accordo nel mostrarci la fatica nel credere della prima comunità cristiana, una fatica che ci consola per quelle fatiche che viviamo anche noi ogni giorno. Pietro e i suoi amici sono ritornati alla vita di sempre, alla consuetudine antica del mestiere che conoscevano. Gesù li aveva costituiti pescatori di uomini e loro ritornano a pescare semplicemente dei pesci.

L'avvenimento della Risurrezione non è ancora entrato nella loro esistenza, nonostante le apparizioni del Signore: è necessaria una nuova chiamata, l'incontro decisivo con il Risorto, la riconferma di Pietro. Sull'unica barca, simbolo dell'unica Chiesa, tutti i discepoli sono guidati da Pietro. E' lui che si tuffa incontro al Signore sull'onda delle parole del discepolo che ha riconosciuto Gesù Cristo: è la logica della Chiesa. Ognuno diventa per l'altro annuncio di Cristo; ognuno trascina l'altro nel cammino verso il Signore. Nessuno può conoscere o seguire Cristo da solo. Anche noi, siamo invitati, nei momenti difficili, ad appoggiarci alla fede dei nostri fratelli. Sulle rive di questo mondo Lui, il Risorto, continua a d attenderci. Quando siamo stanchi e a mani vuote, ci invita a gettare le reti per regalarci una pesca miracolosa. E ci prepara la tavola per farci sedere a mensa con lui. Ci siamo chiesti anche in questi giorni: Come mi trovo in questo mondo? E possiamo avere tante preoccupazioni o tristezze, per le difficoltà e i problemi in cui ci troviamo. Ma il Signore è con noi. "Non avere paura, io sono con te, coraggio". "Io ho vinto il mondo". "Dio ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio per salvare il mondo": e lo ha salvato davvero. E'necessario credere, sentire, lasciar agire Gesù risorto e vivente nella nostra storia, nello svolgersi dei nostri giorni.

Egli ci invita a voltarci sempre da quella parte dove c'è tutto il bene che lui ha operato e preparato. Ci offre la sua amicizia, la sua grazia, i suoi gesti di salvezza: i sacramenti. Egli ci ha costruiti sua Chiesa: con il ministero di Pietro, il papa, degli apostoli, dei pastori di ogni grado; con la fede, l'amore, l'opera di comunione e di missione di tutti noi credenti. E' toccante l'incontro e il dialogo di Gesù con Pietro: "Mi ami tu? Mi ami più di questi altri?..."Pietro è ben cosciente delle sue debolezze e del suo peccato, ma sa dire con verità: "Signore tu sai tutto, tu sai che io ti amo!" Gesù lo conferma nel compito di supremo pastore: Pasci, pasci...E' una domanda che nel nostro piccolo, dobbiamo sentirci rivolta anche noi da Gesù: Mi ami? Mi ami più di questi altri?... Si tratta di dare una risposta che sia sincera e vera. Possiamo esaminare il nostro rapporto con il Pietro e i pastori nella Chiesa di oggi. Si tratta, come credenti, di vivere la fraternità e l'esperienza della Chiesa, con i fratelli e le sorelle che Dio ci ha messo accanto. Cristo ci ha voluti insieme, non possiamo seguirlo da soli; è necessario, importante e bello appoggiarci alla fede dei fratelli.

 

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