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TESTO Commento su Luca 21,1-4

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Lunedì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (21/11/2005)

Vangelo: Lc 21,1-4 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Gesù, alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro. Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli e disse: "In verità vi dico: questa vedova povera, ha messo più di tutti".

Come vivere questa Parola?

Luca, in questa pericope, fa memoria di due sguardi ben scanditi di Gesù. I suoi occhi si soffermano dapprima sui ricchi intenti a compiere un gesto del tutto normale e buono: quello di dare la propria offerta in denaro per il tesoro del tempio. Subito dopo Gesù pone il suo sguardo su una piccola vedova. La "vede" nella totalità del suo essere. Così come aveva visto le altre persone "per bene" intente all'offerta. Sì, le aveva viste fino alle radici del loro pen-sare e operare. È lo sguardo di Dio non dell'uomo che in Gesù fa emergere, in pieno risalto, la verità delle cose. D'accordo, niente di male in chi ha sborsato qualche soldo, ma tutto di bene, assolutamente tutto nella piccola ve-dova povera che, pure, apparentemente, ha dato ben poco: alcuni spiccioli. Eppure la vedova ha dato tutto a Dio. quello che aveva per il suo sostentamento. Assolutamente tutto. Ecco, il punto è qui. La bellezza e la gioia di appar-tenere a Dio con una fede che rinnova continuamente la vita, nasce qui. Se dai qualcosa, sia pure quello che le leggi (civili, religiose, ecclesiastiche) prescrivono, è troppo poco. Perché a Dio va dato tutto. Assolutamente tutto. La sposa e lo sposo non "conteggiano" circa quello che estraggono dal cuore nel dono reciproco. Nell'amore o dai tut-to o è come se non avessi dato niente. Semplicemente perché è l'AMORE: il"TUTTO" e il "PERCHÉ" di questa vita e dell'altra. Capirlo a fondo è sorgente di pace profonda e di gioia.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo allo Spirito Santo che mi aiuti a consegnarmi al Signore con tutto il cuore l'anima e le forze, a dare tutta me stessa a Lui che è la segreta fondante ragione del mio vivere..

Signore, concedimi di non trascinare mai una vita da conteggio legalistico ma di ardere nel tuo fuoco d'amore, perché quello che sono e che ho, sia pur poco, è tuo e ha senso se si realizza solo in te e per te.

La voce di un Papa

Il Signor nostro, il solo buono, come il solo Dio, non vuol ricevere per un calcolo di avarizia, ma per generosità di affetto.
Paolino di Nola

 

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