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TESTO Commento su Luca 1,5-25

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

19 Dicembre (19/12/2001)

Vangelo: Lc 1,5-25 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

L'Angelo gli disse: Non temere Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio che chiamerai Giovanni: Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli di Israele al Signore loro Dio.

Come vivere questa Parola?

Il vangelo odierno parla dell'intervento di Dio contro una situazione di tristezza grande: l'impossibilità ad avere figli perché Elisabetta è anziana ormai e per di più sterile. Sterile è pure la moglie di Manoach a cui un angelo annuncia che avrà un figlio a cui sarà messo il nome di Sansone. Entrambi questi figli compiono cose grandi nel nome di Dio. Davvero "nulla è impossibile a Dio", come dirà l'Arcangelo Gabriele a Maria! Ed è un tratto di sapienza pedagogica da parte della Chiesa proporci questa lettura nell'approssimarsi del Natale. E' un farci prendere consapevolezza che Dio è il Signore dell'impossibile e dell'imprevedibile, perché il suo agire è in funzione della nostra liberazione. E' questa la nostra fede da cui nasce la speranza, virtù tipica dell'Avvento e così urgente nei tempi che viviamo. Il vangelo, continuando a parlare di Zaccaria, dice poi della sua incredulità. Non si apre subito al grande progetto di Dio, di cui lui - come padre di Giovanni Battista – è strumento. E diventa muto. Perché solo chi crede e spera nel Signore è in grado di proclamare le meraviglie del Signore e di gioirne pienamente.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi lascio dilatare il cuore dallo stupore:

Com'è grande il tuo progetto, Signore! E quanto vale la pena di radicarci in esso con forte speranza, a di-spetto di tutte le tenebre del nostro oggi socio-culturale che proprio tu solo puoi sconfiggere.

La voce della fondatrice delle "Piccole sorelle di Gesù"

Non dobbiamo diventare troppo "saggi", cioè prudenti della prudenza mondana. Altrimenti non oseremo più fare quelle "follie" che, per noi, sono "sapienza di Dio", e il Signore non sarebbe più colui che sostiene nelle sue mani il povero piccolo "castello di carte" della nostra vita.
Magdaleine di Gesù

 

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