PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Solo peccatori davanti al Signore

padre Antonio Rungi

padre Antonio Rungi è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

V Domenica di Quaresima (Anno C) (03/04/2022)

Vangelo: Gv 8,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 8,1-11

1Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. 2Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. 3Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e 4gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». 6Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. 7Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». 8E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. 10Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

Siamo alla quinta tappa del cammino verso la Pasqua e si avvicina la settimana santa. Il vangelo di questa domenica conclusiva della Quaresima ci narra di una donna di cui non si dice il nome, che è stata colta in flagrante adulterio e che per la legge mosaica doveva essere giudicata e condannata con la lapidazione.
Viene interpellato su questo caso Gesù stesso al quale consegnano questa donna in stato di peccato. A mettere alla prova Gesù sono nuovamente i farisei e i pubblicani, che vogliono sapere da Gesù cosa ne pensa in merito alla questione della lapidazione delle donne che sbagliano nel campo coniugale. Strano però che non si parla dell'uomo che ha approfittato della donna e quale condanna era riservata all'uomo che non rispettava i vincoli matrimoniali.
Gesù si trova così ad affrontare un caso morale e quasi da giudice in questa causa di dominio pubblico deve pronunciare la sentenza, ovvero di applicare o meno la legge mosaica che nel caso specifico prevedeva la lapidazione e quindi l'uccisione della donna.
Gli autori di questa sceneggiata sono gli stessi che vogliono mettere alla prova Gesù per farlo condannare a morte, per cui Gesù è messo sullo stesso piano della donna, in quanto entrambi sono ormai destinati alla condanna dai falsi osservanti della legge. Il comandamento divino era preciso: non commettere adulterio e chi si macchiava di questo peccato è reo di morte.
Interpellato al riguardo Gesù cosa fa inizialmente? Non risponde ai suoi interlocutori ma si mette a scrivere per terra. Cosa ha scritto nessuno lo sa. Forse faceva finta di scrivere perché almeno non risulta che abbia scritto qualche cosa di particolare da essere riportato nel testo del vangelo. Gesù quindi non dà una risposta diretta a loro, non vuole istaurare un dialogo, su cui poco c'è da discutere da un punto di vista normativo, ma siccome quelli insistevano, Gesù alzo gli occhi e disse quello che noi consideriamo una dell'espressioni più forti e anche più stimolanti a livello spirituale in questo tempo di Quaresima che è la seguente: “Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra contro questa donna”.
Gesù va al cuore della questione di tutti noi esseri mortali e peccatori. Nessuno è esente da peccato, ma Dio solo. Di conseguenza nel breve lasso di tempo di un esame di coscienza con se stessi, nessuno dei presenti ebbe il coraggio di incominciare a lanciare pietre per uccidere la donna, pur essendo attrezzati per poterlo fare in quell'istante. Quelle poche parole di Gesù fecero recedere dalla condanna i giudici popolari e la sentenza di lapidazione e morte non eseguita.
Quella parola del Signore aveva toccato certamente la mente e forse anche il cuore di tutti presenti, al punto tale che a partire proprio dagli anziani che, spesso, non sempre corrispondente al vero, si sentono perfetti ed integerrimi nei comportamenti, se ne andarono via, silenziosamente, senza aver umiliato quella povera donna.
Si afferma qui di nuovo la prospettiva della Misericordia e del perdono divino da parte di Gesù, il quale rivolto alla donna, le dice: “Nessuno ti ha condannato? Neppure io che potevo farlo, in quanto conosco il tuo animo in profondità, non lo faccio, ma ti raccomando una cosa importante che cambierà la tua vita per sempre: Vai sei libera, ma d'ora in poi non peccare più”.
Gesù quindi chiede conversione, impegno rinnovamento e il non tornare assolutamente gli stessi sbagli commessi in precedenza, perché sbagliare è umano, ma perseverare nel male è diabolico.
In questo racconto evangelico comprendiamo esattamente ciò che spetta a ciascuno di noi fare quando siamo in peccato. Alzarsi dalla condizione dell'assenza di grazia, riprendere il cammino con il sacramento della penitenza, della confessione e una volta convinti dei nostri errori, non ricaderci più, con l'aiuto di Dio, la sua grazia e soprattutto con la nostra decisa volontà di cambiare strada.
Quanti errori commettiamo noi esseri umani, potenti o semplici cittadini, ricchi e poveri, uomini e donne, piccoli e grandi, giovani ed anziani, eppure non sempre abbiamo la consapevolezza dei nostri errori, indirizzati a condannare e a lapidare gli altri e non a batterci il petto con il sincero pentimento degli sbagli commessi. Anche oggi quanti errori l'umanità sta commettendo con gli orrori della guerra.
Quasi 8 miliardi di persone che hanno perso il senno della ragione e che invece di lavorare insieme per il bene ed il progresso di tutti, di far crescere la pace in ogni parte della terra, alimentano guerre, violenze, ingiustizie, potenziamenti dei sistemi militari e quanto altro danno e distruttivo per l'umanità.
In quella donna prostrata a terra che sta per essere lapidata ed uccisa, davanti a Gesù, siamo tutti noi uomini del XXI secolo che non abbiamo capito nulla dalla storia delle guerre e delle violenze dei millenni passati ed invece di cambiare rotta ed orientamento continuiamo a farci guerra, pensando che uccidendo gli altri siamo al sicuro noi stessi e chi ci sta a fianco.
Illusi e presuntuosi quali siamo tutti, piccoli e grandi, sappiamo benissimo che potremmo finire tutti insieme in un olocausto nucleare che come ha detto Papa Francesco estinguerà l'uomo dalla faccia della terza. E allora prima che questo avvenga fermiamo le mani per non lapidare e uccidere nessuno, soprattutto se sono bambini e donne non solo della terra ucraina, ma di ogni parte del mondo.

 

Ricerca avanzata  (53998 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: