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TESTO Commento su Giovanni 8,1-11

padre Paul Devreux

V Domenica di Quaresima (Anno C) (03/04/2022)

Vangelo: Gv 8,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. 2Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. 3Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e 4gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». 6Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. 7Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». 8E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. 10Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.

La domanda è giusta. Loro hanno sentito Gesù parlare di perdono e di amare i propri nemici. Discorsi molto belli, ma al lato pratico, come facciamo ad amministrare la giustizia? Noi abbiamo tendenza a depenalizzare l'adulterio, dimenticando che è causa di grosse sofferenze. Ma per capire il contesto, immaginiamo di avere davanti una persona che ha commesso un crimine che ci inorridisce a noi oggi: cosa facciamo? Poniamo questa domanda a Gesù:”La legge dice che gli va dato l'ergastolo. Tu che ne dici?”.

Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra.
Gesù è nel Tempio, che è lastricato, quindi non sta scrivendo niente di particolare. Ciò che conta è il suo atteggiamento che non è di sfida perché non vuole provocare le persone che ha davanti. Capisce che il loro quesito è molto serio. Gesù stima le persone che ha davanti perché si assumono la responsabilità di amministrare la giustizia, e non è facile per nessuno. Vuole creare un clima che permetta ai suoi interlocutori di riflettere.

Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra.
Fantastico! Per capirlo prima bisogna sapere che chi lanciava la prima pietra doveva essere il testimone principale, quello che aveva visto il misfatto, che l'aveva denunciato e quindi che si assumeva davanti e Dio e alla comunità la responsabilità della condanna.
Ora Gesù non chiede al testimone di cominciare, ma invita tutti a porsi la domanda: “Lanciando la tua pietra, sei sicuro di non peccare?”. In altre parole, sei sicuro di fare del bene? Che cosi facendo fermi il male? O aggiungi male a male?

Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
E' bellissimo vedere che quelli che se ne vanno per prima sono proprio i più anziani, i più esperti di giustizia, quelli che di sentenze ne hanno eseguite tante e ne hanno visto i risultati a breve e lungo termine. Dire che se ne vanno svergognati, perché si sentono smascherati da Gesù è una bruttissima interpretazione, che non rispetta neanche lo stile di Gesù, che non giudica e non condanna mai nessuno. C'è invece da avere una grandissima stima per il primo che ha avuto il coraggio di andarsene, dissociandosi dalla massa e confessando cosi che Gesù ha messo il dito nella piaga. Bisogna trovare un altro modo per invogliarci a non fare del male.
Ma per capire ancora meglio, poniamoci questa domanda: “Io, se vedo che stanno condannando mio figlio, ho lo stesso atteggiamento che se condannano un estraneo?”. Un figlio cercherò sempre di giustificarlo e di recuperarlo. Noi per Dio, siamo tutti figli, ed è per questo che cerca un'altra soluzione.

Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».
Quella donna si è sentita immensamente amata e salvata da Gesù, per cui non avrà più bisogno di cercare altri amanti. E' quando vedrà che anche per questo motivo uccideranno Gesù, si renderà conto di quanto è stato disposto a pagare per il suo riscatto. E già, perché quelli anziani che se ne sono andati, dopo si saranno domandato: “Ma di questo passo, dove andiamo a finire! Gesù è pericoloso e va eliminato”.
Gesù combatte il male amando e pagando di persona, e sostiene chiunque prova a camminare su questa strada. Questa è la Passione di Gesù per l'uomo, che possiamo condividere. Un cammino duro ma bellissimo.

Sia lodato Gesù Cristo.

 

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