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TESTO Con le armi della preghiera vinceremo la battaglia contro le forze del male

padre Antonio Rungi

I Domenica di Quaresima (Anno C) (06/03/2022)

Vangelo: Lc 4,1-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 4,1-13

1Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, 2per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. 3Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». 4Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo».

5Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra 6e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. 7Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». 8Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».

9Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; 10sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo

affinché essi ti custodiscano;

11e anche:

Essi ti porteranno sulle loro mani

perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

12Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

13Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Da mercoledì scorso, con il rito delle Ceneri, è iniziato la Quaresima. Questa è la prima domenica di questo tempo forte dell'Anno Liturgico, penitenziale in tutti i sensi, che ci prepara alla Pasqua, quella annuale, essendo la domenica, Pasqua settimanale.
Il mio primo pensiero va a tutti gli ucraini sottoposti a bombardamenti continui a causa della guerra iniziata dalla Russia e che finora ha fatto vari morti, tantissime distruzioni e ha costretto a centinaia di migliaia di persone a lasciare il loro paese diventando profughi di guerra e determinando un'emergenza umanitaria nel cuore dell'Europa.
Ogni guerra è assurda, ma questa è anche incomprensibile, in quanto non trova motivazioni e giustificazioni; per cui va fermata immediatamente, con la forza della preghiera, della diplomazia e con le restrizioni economiche nei confronti di chi ha dato inizio a questo conflitto.

Il Vangelo di questa prima domenica di Quaresima 2022 si addice perfettamente al momento che stiamo vivendo e va letto con la consapevolezza che il mondo potrà cambiare davvero se gli uomini che lo compongono non si lascino affascinare dalla triplice tentazione della natura umana: il potere, del possesso delle cose e della onnipotenza di se stesso.
Il testo di San Luca che abbiamo ascoltato ci porta con Gesù nel deserto della Galilea dove Egli si ritirò in preghiera, in penitenza, in silenzio per prepararsi alla grande missione per cui era venuto nel mondo.
La Quaresima di Gesù è basata su poche essenziali cose che Egli fa durante i 40 giorni in cui resta isolato dal mondo.
Questa Quaresima va fatta da noi sullo stesso stile di Gesù, con uno spirito di solitudine, di preghiera e di penitenza.
Il deserto nel cui ci invita ad entrare Gesù è quello del nostro cuore, in questo luogo privilegiato, esclusivo ed intimo di noi stessi nel quale è opportuno entrare per capire meglio noi stessi e gli altri.
Bisogna fare in modo che effettivamente in questo tempo di Quaresima noi possiamo ascoltare ciò che ci dice Dio per cambiare la nostra vita.
Per migliorare noi stessi, il mondo, l'intera umanità bisogna iniziare dal nostro mondo.
Il deserto è fatto di solitudine, di silenzio e di meditazione.
Per noi cristiani questi 40 giorni è il tempo opportuno per incominciare il cammino verso la Pasqua che è vita, risurrezione, pace e riconciliazione.
La Quaresima è tempo di preghiera. E noi, mai come in questo periodo di sofferenza per la guerra in atto nel cuore dell'Europa, abbiamo bisogno di pregare, soprattutto per la pace.
I nostri fratelli che soffrono a causa della guerra vanno protetti, accolti e messi al sicuro. E' necessario levare le mani al cielo e pregare il Signore, il principe della pace, che porti pace in Ucraina e in tutto il resto del mondo. Una preghiera sincera, sentita, costante e aperta ai bisogni degli altri e non esclusivamente a quelli personali e alla ristretta cerchia dei propri cari dei propri familiari.
Una preghiera semplice come quella composta da San Francesco d'Assisi che in un contesto altrettanto difficile come quello del nostro tempo, il poverello d'Assisi si rivolge a Dio con queste parole: Signore fa di me uno strumento della tua pace, dove c'è odio ch'io porti amore. Questa urgenza è evidente nel cuore dell'Europa, dove da alcuni giorni si combatte, si muove o si resta toccati nel corpo e dello spirito.
La Quaresima infine è tempo della Penitenza, aperta alla carità e alla solidarietà. E questa Quaresima 2022 sia finalizzata, carissimi amici che mi ascoltate, ad aprire la nostra vita, il nostro cuore, le nostre case, i nostri centri di accoglienza, i nostri confini ai profughi causato dalla guerra in Ucraina. Da giorni è in atto una guerra in una nazione libera, autonoma indipendente. Una guerra, come dicevamo senza nessun motivo, ingiustificata, senza nessuna provocazione da parte del Popolo ucraino e della nazione, Ucraina.
Fare penitenza in questo contesto di guerra non è soltanto astenersi da qualche piacere della carne o di altro tipo. Ma è fare esperienza della misericordia di Dio e del suo perdono.
Il Dio che guarda nel cuore di ciascuno di noi e vi legge in profondità se in esso c'è solo bontà o solo cattiveria. Dall'albero buono vengono fuori i frutti buoni, dall'albero cattivo come ben sappiamo vengono fuori tutti cattivi. Dal nostro buon cuore vengano fuori in questo tempo di Quaresima solo frutti buoni, con i colori della bontà, della santità, della preghiera sincera, della carità aperta verso i bisogni dei fratelli e di autentico perdono.
E' anche il tempo della fermezza nel contrastare ogni forma diabolica che si insinua nel cuore di tante persone, di tante istituzioni, di tanti uomini di potere che pensano di essere Dio sulla terra. Persone che pensano di gestire le sorti delle singole persone, di popoli, di continenti o del mondo intero. La mania di onnipotenza ha sempre causato nella storia dell'umanità grandi e disastrosi conflitti che hanno portato alla morte di tanti nostri fratelli e sorelle, non solo nella fede, ma soprattutto in umanità.
Sia questa Quaresima 2022 occasione per tutti gli uomini di buona volontà di camminare sui sentieri della pace ed essere costruttori di pace a partire dai luoghi dove ogni giorno si vive la propria esperienza umana sociale, politica economica e soprattutto spirituale.
E per aiutare questo cammino di pace, di conversione e riconciliazione globale, si rende necessario attuare quanto ci viene indicato nei testi della parola di Dio di questa prima domenica di Quaresima richiamando alla nostra mente quelle parole di Gesù in contrapposizione al Diavolo: Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.

Dal libro del Deuteronòmio ricaviamo questa dirittura di marcia verso la nostra Pasqua: fare memoria del proprio passato e della propria storia, come ricorda Mosè al popolo d'Israele. Non si può cancellare la storia di popoli e nazioni, ma solo rispettarla e liberarla d ogni strumentalizzazione politica, culturale o religiosa: “Mio padre era un Araméo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore ci fece uscire dall'Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi. Ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele. Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato”. Le deporrai davanti al Signore, tuo Dio, e ti prostrerai davanti al Signore, tuo Dio».

A ciò si aggiunga il confronto con il tempo che stiamo vivendo e possiamo ben dire con il Salmo 90: Resta con noi, Signore, nell'ora della prova. Questa umanità è sottoposta ad una durissima prova, dalla quale uscirà se confida in Dio. Infatti, “chi abita al riparo dell'Altissimo passerà la notte all'ombra dell'Onnipotente. Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio in cui confido». Non ti potrà colpire la sventura, nessun colpo cadrà sulla tua tenda. Egli per te darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie. Sulle mani essi ti porteranno, perché il tuo piede non inciampi nella pietra. Calpesterai leoni e vipere, schiaccerai leoncelli e draghi. «Lo libererò, perché a me si è legato, lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome. Mi invocherà e io gli darò risposta; nell'angoscia io sarò con lui, lo libererò e lo renderò glorioso”.

Da parte sua, San Paolo nella lettera scritta ai cristiani di Roma, incoraggia i credenti ad essere forti nella fede, anche essi, come tanti cristiani del nostro tempo, sottoposti a violenze, ad uccisioni, alla distruzione fisica e morale: «Chiunque crede in lui non sarà deluso. Poiché non c'è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato». E' tempo di elevare a Dio la nostra supplica e la nostra preghiera per chiedere al Signore di Dio, la liberazione dal flagello della guerra e della distruzione dell'umanità intera.

 

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