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TESTO Dal buon tesoro del suo cuore

don Roberto Seregni  

VIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (27/02/2022)

Vangelo: Lc 6,39-45 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,39-45

In quel tempo, Gesù 39disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? 40Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.

41Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? 42Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.

43Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. 44Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. 45L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.

La vita cristiana è l'arte di ricominciare. Nessuno è inchiodato ai suoi errori o alle sue cadute, la mano di Cristo è sempre tesa in aiuto di coloro che vogliono rialzarsi e camminare con Lui. Non importa quanto grande è il tuo peccato, non importa quante volte sei caduto. L'unica cosa che conta è afferrare la sua mano, rialzarsi e affidarsi alla sua Parola.

Gesù ci invita a scovare nel profondo di noi stessi le radici del male che ci abitano e che ci mantengono schiavi delle nostre piccolezze e mediocrità. Luca, nel brano che oggi la liturgia ci propone, raggruppa tre detti di Gesù proprio su questo tema. Sono molto forti e diretti, vediamoli un po' più da vicino.

Il primo. Se un cieco guida un altro cieco entrambi cadono in un fosso, dice Gesù. Probabilmente questa affermazione era riferita ai farisei, ma in questo contesto è per ogni discepolo. In ciascuno di noi, infatti, si nasconde un piccolo fariseo; dobbiamo scovarlo e sfrattarlo. La cecità denunciata da Gesù è la presunzione di essere giusti, perfetti e impeccabili; è la cecità di chi si sente arrivato e pensa di non avere bisogno di niente e di nessuno. L'evangelista Giovanni ricorda queste parole di Gesù: “Se foste ciechi non avreste alcun peccato, ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane.” (Gv 9,41).

Il secondo. In questo notissimo proverbio della pagliuzza e della trave, Gesù richiama la necessità di cominciare da sé. Prima di criticare e puntare il dito, guardati allo specchio e prova a giudicarti con la stessa severità con cui giudichi il fratello. Spesso siamo indulgenti con noi stessi e severi con chi ci sta vicino. Incomincia da te, fallo per il tuo bene, non accontentarti del minimo.

Il terzo. Gesù ci invita a considerare il centro propulsore delle nostre azioni, dei nostri pensieri e dei nostri desideri. Tutto quello che facciamo e diciamo esprime ció che abbiamo dentro, i nostri desideri sono la trascrizione della nostra essenza piú profonda. Per questa ragione, Gesù ci invita a tenere “un tesoro buono” nel cuore, a custodire gelosamente tutto ció che ci aiuta a costruire la vita sulla roccia sicura della sua presenza.

Tra pochi giorni inizieremo la quaresima e mi sembra che questi tre detti di Gesù ci mettano già sulla buona strada per iniziare un cammino di conversione...


don Roberto Seregni

 

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