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TESTO Commento su Luca 3,15-16.21-22

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Battesimo del Signore (Anno C) (09/01/2022)

Vangelo: Lc 3,15-16.21-22 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 3,15-16.21-22

In quel tempo, 15poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 16Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.

21Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì 22e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Buona domenica ragazzi!

Oggi ricordiamo il battesimo del Signore, una festa importante perché segna l'inizio della vita pubblica di Gesù, la sua missione tra il popolo.
Il suo battesimo è il segno della sua obbedienza al Padre.
Voi direte: “È una cosa normale, Gesù è il figlio di Dio!”.

Vi assicuro però che non è così scontato che un figlio faccia sempre quello che dice o chiede il proprio papà e voi lo sapete bene questo... a volte fate fatica a mettere in pratica quello che il papà vi chiede!

Gesù accoglie questo progetto fino al punto da farlo diventare suo. Lo realizza con i suoi gesti, con le sue parole, con tutta la sua vita.

Potremmo intitolare questa domenica “la domenica del Si totale di Gesù al Padre”.

Gesù, con il suo Sì, accoglie l'amore di Dio e si impegna a donarlo a tutti gli uomini.

Guardiamo insieme a questo evento descritto da Luca con pochissime parole.

In sintesi ecco i tre punti importanti di questo episodio: Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì.

Il gesto del battesimo racconta il Sì di Gesù al Padre. Il rapporto è intenso, così intenso che Gesù si raccoglie in preghiera perché, lo sapete anche voi ragazzi, la preghiera è un momento di intimità con il Signore, è come stare tra le braccia di Dio, come lasciarsi coccolare dalla mamma e dirle il nostro amore. È così intenso questo momento che il cielo si spalanca! Questa immagine ha un grande significato!

Perché il cielo, lo pensiamo un po' tutti, è il luogo della presenza di Dio.
E quel cielo era da tempo chiuso. Volete sapere come mai?

Era chiuso non a causa di Dio, ma a causa degli uomini. Gli uomini si rifiutavano di ascoltare Dio e avevano chiuso il cielo, il suo rapporto con lui e, anche se Dio parlava, le sue parole non arrivavano al cuore delle persone.

Il Sì di Gesù spalanca il Cielo e la voce di Dio ritorna ad essere ascoltata sulla terra. Avete sentito tutti quali belle parole pronuncia Dio sul suo figlio? Sono così belle e intense che le vogliamo riascoltare insieme:

«Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento». Il Padre è proprio contento di questo figlio!

Anche noi siamo stati battezzati! Un dono che abbiamo ricevuto da piccoli. Il battesimo è il primo dei sacramenti che aiutano la persona a diventare cristiana. Il sacramento del battesimo infatti viene chiamato anche la porta attraverso la quale si entra nella realtà di coloro che seguono Gesù come la via, che è la verità che dona vita.

Nel battesimo si compiono dei gesti, ci vengono dati dei segni che sono importanti e sui quali è bene ogni tanto ritornare per cercare di viverli al meglio.

Intanto siamo battezzati con l'acqua. Il gesto giusto sarebbe l'immersione, ma non sempre è possibile. L'immersione indica due cose: la morte e la resurrezione di Gesù. Noi siamo battezzati nella morte e nella resurrezione di Gesù, che sono il segno della nostra salvezza, il segno del suo amore per noi.

L'immersione in questo fonte battesimale è diversa dalla immersione che possiamo fare al mare o in piscina. Quando usciamo dalla piscina o dal mare, ci asciughiamo e rimane in noi la gioia di aver fatto una bella nuotata. Con l'acqua del battesimo avviene qualcosa di diverso: quell'acqua, anche se si asciuga con un asciugamano, rimane dentro di noi. È come se la nostra vita fosse inzuppata dentro l'amore di Dio. E quell'amore non potrà mai essere cancellato. Questa è una cosa che dovete tenere bene a mente anche quando sarete grandi: neppure il peccato più grande e più grave potrà mai cancellare l'amore di Dio in noi.

Il giorno del nostro battesimo siamo segnati col segno della croce, che è il segno della nostra salvezza, e quello è come un tatuaggio che ci è impresso sulla fronte.

Siamo unti con l'olio dei catecumeni, per dire che nella lotta contro il male possiamo vincerlo. Infatti, i lottatori antichi ungevano il loro corpo perché l'olio rendeva la pelle scivolosa e quindi era più facile liberarsi dalla presa dell'avversario. Così noi nella lotta contro ciò che è sbagliato, che è male.

Ci viene data la luce di Cristo, la candela che il papà, a nome anche della mamma e di tutta la comunità, accende al cero pasquale segno di Gesù risorto. La luce della candela è la luce della fede che ci viene donata, che ci viene trasmessa dai nostri genitori.

Ci viene data la veste bianca che siamo chiamati a non sporcare con il male.

Siamo unti una seconda volta con il Crisma che è un olio profumato. Con questo olio si ungevano anticamente i re, i profeti i sacerdoti. Che senso ha questo olio su di noi?

Ci viene donata la capacità regale. Chi è il re? È colui che sa governare, che sa amministrare, che sa perdonare, che sa donare. Queste caratteristiche regali le dobbiamo esercitare nella nostra vita per esempio facendo sempre il nostro dovere, cercando di essere ordinati, impegnandoci ad essere generosi, capaci di perdono.

Ci viene dato il dono della profezia, che non significa prevedere il futuro, ma saper parlare a nome di Dio. Cosa voglio dire? A volte ci sono situazioni, o in classe, o in palestra, o in altri luoghi, dove ci sono atteggiamenti sbagliati di chiusura verso alcuni compagni, di esclusione verso altri. Il Signore non è mai contento quando si esclude un fratello, quando lo si prende in giro. Il profeta è colui che aiuta gli altri a capire che certe cose sono sbagliate, è colui che ci fa capire che siamo chiamati ad amare.

Non è sempre facile fare questo, io lo so, ma ci viene detto che noi siamo anche sacerdoti. Il Sacerdote è colui che si rapporta con Dio, che lo rende presente attraverso i sacramenti. Noi siamo sacerdoti capaci di rapportarci con Dio nella preghiera. Per esempio al mattino possiamo offrire a Dio la nostra giornata e domandargli di starci vicino per essere la sua presenza nei luoghi che frequentiamo.

Sicuramente la mamma in una scatola bella avrà conservato questi segni, provate a guardarli e a capire insieme come viverli al meglio.
Piera Cori

 

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