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TESTO Di Te ogni bene

don Mario Simula  

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II Domenica dopo Natale (02/01/2022)

Vangelo: Gv 1,1-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 1,1-18

1In principio era il Verbo,

e il Verbo era presso Dio

e il Verbo era Dio.

2Egli era, in principio, presso Dio:

3tutto è stato fatto per mezzo di lui

e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.

4In lui era la vita

e la vita era la luce degli uomini;

5la luce splende nelle tenebre

e le tenebre non l’hanno vinta.

6Venne un uomo mandato da Dio:

il suo nome era Giovanni.

7Egli venne come testimone

per dare testimonianza alla luce,

perché tutti credessero per mezzo di lui.

8Non era lui la luce,

ma doveva dare testimonianza alla luce.

9Veniva nel mondo la luce vera,

quella che illumina ogni uomo.

10Era nel mondo

e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;

eppure il mondo non lo ha riconosciuto.

11Venne fra i suoi,

e i suoi non lo hanno accolto.

12A quanti però lo hanno accolto

ha dato potere di diventare figli di Dio:

a quelli che credono nel suo nome,

13i quali, non da sangue

né da volere di carne

né da volere di uomo,

ma da Dio sono stati generati.

14E il Verbo si fece carne

e venne ad abitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la sua gloria,

gloria come del Figlio unigenito

che viene dal Padre,

pieno di grazia e di verità.

15Giovanni gli dà testimonianza e proclama:

«Era di lui che io dissi:

Colui che viene dopo di me

è avanti a me,

perché era prima di me».

16Dalla sua pienezza

noi tutti abbiamo ricevuto:

grazia su grazia.

17Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,

la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.

18Dio, nessuno lo ha mai visto:

il Figlio unigenito, che è Dio

ed è nel seno del Padre,

è lui che lo ha rivelato.

Benedire è verbo soave per l'anima. La sua melodia ci innalza ad una sommità umana e spirituale vertiginosa. Eleva il cuore fino alle atmosfere della lode. Benedire è aroma per un animo nobile e grande che esprime gratitudine, glorifica, ringrazia. Sa coprire di un ”grazie” infinito, celebra, esalta, canta.
Questo tripudio di gioia è destinato a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo.
E' la risposta al suo amore. E' la restituzione amorosa ai suoi doni.
Ormai lo sappiamo. Ormai ne abbiamo fatto esperienza: la Gloria del Signore si è manifestata, abbiamo potuto “toccarla con mano” nel Bambino che ci è nato nella misteriosa e umile grandezza di Betlemme.
E' rifiorita in noi la speranza; soprattutto se con umile gioia abbiamo preparato e accolto la sua venuta.
Questo è il tempo di benedire e di contemplare, di custodire ciò che abbiamo visto e udito e di aprirci al mistero.
Paolo, Maestro spirituale di comunità e di discepoli, ci fa da guida.
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
Ogni benedizione sublime il Padre l'ha riversata in noi, con il dono di suo Figlio, il Cristo.
Non viviamo più nel ghetto del non senso. Non siamo vuoto a perdere. Non è nemmeno da pensare che la nostra sorte sia diventare e rimanere sempre “scarto”.
Il Padre ci ha guardati. Il Padre ci ha benedetti. Il Padre non ha risparmiato per noi la pienezza delle benedizioni. Il Padre ci ha offerto questa sovrabbondanza in Cristo.
L'amore del Padre non si può confondere con una semplice dichiarazione verbale. L'Amore è Lui.
Benedetto Dio, perché in Gesù, che è la Sapienza, il Verbo-Parola che si fa carne, ci ha scelti prima della creazione del mondo. Dio Amore non ci ha trovati per caso. Ha deciso di sceglierci prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati nell'amore.
Dovremmo impazzire di felicità riconoscente e incontenibile, pensando che ciascuno di noi è stato da sempre “il pensiero” di Dio. Dovremmo fermarci in contemplazione per respirare questo profumo: .
Benedetto Dio: ci ha predestinati ad essere per lui figli adottivi. Un altro incredibile tratto dell'Amore di Dio. Non schiavi, ma figli. Amati. Pagati a caro prezzo con il dono di Gesù. Come è possibile che la parola “Padre” non diventi il battito del nostro cuore. Dio, mio “Babbo”, io suo figlio. Impastato da Lui con la tenerezza di chi mi ama con viscere di misericordia. Babbo instancabile nella premura e nelle attenzioni. Pronto a tutto per me. Fuoco inesprimibile. Vulcano incandescente di amore, nel cuore delle mie zolle. Magma che non distrugge, ma purifica. L'Amore di un Padre, come Dio, cambia il cuore, lo rigenera, liquefa la pietra e fa diventare il mio amore, amore vero, generoso inesauribile.
Benedetto Dio che in Gesù ci ha avvolti della sua gloria e in Lui sempre ci gratifica se lo amiamo e lo seguiamo con fiducia.
Benedetto Dio che merita ogni gratitudine nella preghiera. Dio ancora e mille volte benedetto perché ci ha donato e ci dona la sapienza della vita, la grazia di conoscerlo, la luce intensa degli occhi per essere in grado di conoscere la speranza alla quale ci chiama, la meravigliosa eredità alla quale ci destina.
Dobbiamo sempre e soltanto benedire Dio, Padre di Gesù, perché ci ha donato, con Lui, la luce che illumina il cuore, la mente, i sentimenti, la vita, il dolore, la solitudine, lo smarrimento.
Benedetto Dio. Contemplandolo riuscirò a preferire la luce alle tenebre, l'accoglienza al rifiuto, l'abbraccio alla fuga.
Il Tempo chiude un altro capitolo del suo libro: Benedetto Dio.
La mia storia fatta di luci e di ombre, continua “guardata” da Dio: Benedetto Dio.
La strada ininterrotta mi porta verso la sua casa: Benedetto Dio.
Il Tempo si schiude ad un nuovo anno: Benedetto Dio.
Tempo di grazia, tempo di Dio, tempo del Figlio Gesù, tempo della sua Madre Santissima, tempo di novità perenne. Nonostante i tempi degli uomini e della storia.
Benedetto Dio di ogni benedizione, di ogni scelta a nostro favore, della paternità donata a noi. Della gloria della quale ci ha bruciati l'anima, della eredità che ci attende. Della luce che ci inabissa nel suo calore.
Benedetto Dio, Padre di Gesù nostra unica, visibile e sicura certezza.

Gesù, penso alle tenebre che avrebbero avvolto la mia vita, se non mi avessi fatto conoscere il Tuo e mio Abbà.
Nemmeno con l'intelligenza più alta sarei arrivato a sperimentare un Amore viscerale come quello di Dio. L'unico Amore-Amore. Gratuito e assoluto. Pensato per la mia persona, per questa creatura fragile e debole che avrebbe spesso risposto con il non-amore.
Gesù, sei venuto perché il tuo Volto fosse una continua rivelazione del Padre, un instancabile richiamo alla fedeltà, un invito a non smarrirmi nel male.
Gesù, mi sembra di scomparire sotto terra. Sono soltanto prostrato. Una cosa sola con la terra, a braccia spalancate, in adorazione, mentre canto, piangendo per la commozione e la tenerezza, ogni benedizione a Dio.
Gesù, sono davvero Figlio adottivo del Padre? Sono stato pensato veramente prima della creazione del mondo?
Gesù, è proprio vero. Tu ne sai qualcosa. Anche Tu hai messo mano all'opera di Amore del Padre.
Gesù, sei venuto. Rimani.
Gesù, mi hai teso la mano. Non ritrarla.
Gesù, non ti riconosco, tanto sei piccolo, umile e sofferente. Parlami sempre. Con la tua voce. Con la voce dell'amore. Con la voce divina del mio Abbà, di Te Figlio riconoscibile, dello Spirito Santo fuoco che riscalda di amore le mie orecchie incantate.

 

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