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Paolo De Martino  

Battesimo del Signore (Anno C) (09/01/2022)

Vangelo: Lc 3,15-16.21-22 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 3,15-16.21-22

In quel tempo, 15poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 16Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.

21Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì 22e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Sono trascorsi trent'anni dalla visita dei pastori. Gesù è cresciuto, è diventato un uomo. Dopo anni di normalità, finalmente decide di uscire allo scoperto. Ci saremmo aspettati una rivelazione potente e inconfondibile, guarigioni di massa e miracoli a ripetizione. E invece si mette in fila tra i peccatori. Dio è così: ama stupire, meravigliare. Entra in scena, non nel tempio tra nubi d'incenso, ma nel Giordano, tra uomini in fila per farsi battezzare. Sceglie una via diversa, scandalosa, una via cui rimarrà fedele per tutta la sua vita e che lo porterà sulla croce: in fila con i peccatori al Giordano, crocefisso in mezzo a due delinquenti sul calvario.

Per i primi cristiani questo era un episodio imbarazzante, lo avrebbero tolto volentieri ma era accaduto davvero. Non a caso i vangeli, hanno cercato di addolcire l'episodio. Il racconto di Luca è scarno, solo due versetti; Giovanni non lo riporta proprio. Ci hai mai pensato amico lettore? Gesù si è fatto battezzare ma non ha mai battezzato: interessante vero? Per Gesù non sarà importante battezzare ma perdonare. Allora, non è importante il gesto che ha fatto al Giordano ma il “senso” del gesto. Il Battesimo è il punto di svolta della vita di Gesù. Da questo momento inizia la sua vita pubblica, la sua predicazione.

"Battezzami Giovanni", gli dice Gesù. Quasi un incoraggiamento per chi, di fronte a Lui, sente le gambe tremare. Un passaggio di testimone. Gesù, partendo dal fondo, è pronto ad andare fino in fondo.
Cambiamenti

Quello di Giovanni era un Battesimo di penitenza, destinato a lavarsi dai peccati. "Convertitevi e fate penitenza" era il grido di Giovanni. La novità è che Dio non è come dice il battista. Dio è amore. Dio ama e basta. Non vuole nulla in cambio per amare, non vuole sacrifici, non vuole penitenze. Questo è il Dio di Giovanni. Il Dio di Gesù invece ama gratuitamente. E' questa esperienza che lo distacca dal battista: di Dio non c'è motivo di aver paura.

Gesù da questo momento andrà per la sua strada. Sarà un Dio totalmente diverso da quello di Giovanni. D'ora in poi, per il resto della sua vita, Gesù porterà a tutti quest'amore che lui stesso ha toccato, vissuto, sentito e sperimentato. Ecco il Battesimo di fuoco. Dio è un incontro, un'esperienza che ti entra dentro, nel cuore, nelle tue viscere come quando ci s'innamora.
Dio

Mentre Gesù prega sulla riva del Giordano i cieli si squarciano, finalmente i cieli non sono più inaccessibili. Gesù ha un segreto che col tempo sarà compreso da tutto il mondo. Una voce dal cielo lo svela: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento». Gesù è forte perché si sente amato.

Dio in tutto il vangelo parla solo due volte: qui e nella trasfigurazione. Qui per confermare il Figlio nella sua scelta di servo, nell'episodio della Trasfigurazione per rivelare a noi la gloria del Figlio, perché lo ascoltiamo e diventiamo anche noi come lui. E' bello sapere, amico lettore, che queste parole sono risuonate anche per te nel giorno del tuo Battesimo. Quel giorno anche a te una voce ha detto: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento». Chi me lo assicura? Lo garantisce un'espressione tenerissima di Gesù: «Il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me» (Gv 17,23).

Che bello sapere che Dio ama noi come ha amato Gesù, con la stessa intensità, la stessa passione. Per ognuno di noi c'è stata la stessa dichiarazione d'amore: Figlio, amato, mio compiacimento.
Figlio

E' la prima parola. Nella Bibbia “figlio” è un termine tecnico: è chi somiglia al padre, chi compie le sue stesse azioni, chi prolunga la sua vita. L'espressione “figlio di Dio” non è una commovente metafora, ma una condizione reale, una realtà attuale. Lo siamo davvero, ci rendiamo conto? Il Battesimo ci ha resi effettivamente ed efficacemente «partecipi della natura divina» (2Pt 1,4). La nostra vita è un prolungamento della vita trinitaria sulla terra. Per Dio siamo tutti figli unici! Non ci ama in maniera indistinta come nessun genitore ama genericamente “i figli”.

Dio ci ama singolarmente, uno a uno, proprio come ogni genitore che ama ogni figlio singolarmente.

Amico lettore, Dio non ama gli uomini, Dio ama te, come nessun altro. L'amore non generalizza mai, ognuno è il prediletto di Dio.
Amato.

Dio mi ama alla follia indipendentemente dal mio agire (d'altra parte non è questa la qualità dell'amore dei genitori verso i propri figli?). Dio mi ama prima che io agisca, prima di ogni merito, che io lo sappia o no. Il suo è un amore immeritato, preveniente.

Una certo religiosità, ha fatto insinuare l'idea che Dio ama ma ad alcune condizioni. Ecco la novità portata dal cristianesimo: Dio ama gratuitamente. Verità sconvolgente che costerà la vita a Gesù di Nazareth. Per noi che spesso siamo abituati ad amare, nella speranza di essere amati, questa è davvero una bella notizia.

Ecco quindi il senso del Battesimo di un bambino: indipendentemente da come agirà nella vita, Dio gli ricorda che sarà sempre suo figlio, amato follemente, senza condizioni. Dio non ci ama perché siamo bravi e buoni, ma ci rende bravi e buoni perché ci ama.
Mio compiacimento.

Termine bellissimo, che deriva dal verbo “piacere”, tu mi piaci, mi fai felice, è bello stare con te. Dio si compiace di me: che bello! E' contento del capolavoro uscito dalle Sue mani. Ogni mattina, appena svegli, dovrebbero risuonare nelle nostre orecchie queste parole: “Tu mi piaci! Nonostante tutto, tu mi piaci”. E' bello sapere allora che Dio mi ama per ciò che sono. La conseguenza è che siamo chiamati e ad amare nostra moglie, nostro marito, i nostri figli per ciò che sono, non per come noi vorremmo che fossero.
Trovare

Amico lettore, non affannarti allora a scovare Dio tra le nubi del cielo o nei miracoli, cercalo dove Lui ha scelto di lasciarsi incontrare. Cercalo nel tuo vicino di casa difficile da sopportare, in quel figlio malato da accudire, in quella persona che ha deciso di negarti il saluto, nel principale che non perde occasione per farti sentire inadeguato, in quel genitore anziano di cui devi prenderti cura ecc.

La bella notizia di questa Domenica? Dio sa cosa c'è nel nostro cuore. Lui è al nostro fianco, ha scelto quel posto. Cerchiamolo lì e scopriremo che Lui ci ha già trovati.

E' appena uscito il mio ultimo libro: "Dio ti ama gratis. In cammino con Luca"

 

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