PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Luca 2,1-14

Omelie.org (bambini)  

Natale del Signore - Messa della Notte (25/12/2021)

Vangelo: Lc 2,1-14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,1-14

1In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. 4Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. 5Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. 6Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.

8C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». 13E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:

14«Gloria a Dio nel più alto dei cieli

e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

Bambini. mi sapete dire di chi è il compleanno oggi? Cosa festeggiamo? Il Natale. Ma che vuol dire Natale? Natale vuol dire nascita ed oggi festeggiamo la nascita di Gesù a Betlemme. Avete mai avuto l'esperienza di vivere in una casa dove c'è un neonato? Io mi ricordo benissimo quando è nata la mia sorellina più piccola. Io avevo 6 anni. Ho visto il giorno prima mia mamma con un pancione enorme e poi il giorno dopo mi hanno detto che di notte mia mamma è andata all'ospedale e ha dato alla luce mia sorella; mi hanno subito portata all'ospedale e... Che gioia! Che emozione! Non mi sembrava possibile. La vita è davvero un miracolo incredibile. La gioia che porta in una casa un bambino è una gioia che non ha pari! Anche se continuano ad esserci problemi, anche se siamo giù, magari a causa di un lutto, di un fallimento, di una malattia, quando vediamo un neonato ci riprendiamo. Ci viene spontaneo guardare il bambino, parlare con lui anche adeguando il nostro linguaggio e dicendo frasi carine, cambiando la nostra voce e la nostra espressione, ci viene da sorridere e da offrire gesti e atteggiamenti pieni di calore umano, tenerezza e serenità. Il bambino si stupisce di tutto e ci stupisce più di tutto. Di fronte ad un bambino possiamo stare tanto tempo a contemplarlo senza stancarci e trovando sempre qualcosa per cui lodare Dio: “Che belle manine, che begli occhi, che bel nasino ecc...”.

Abbiamo appena letto come avvenne la nascita di Gesù. Sicuramente le circostanze non erano delle migliori. Mi domando perché il Signore ha permesso che la nascita di Suo Figlio avvenisse proprio quando Giuseppe e Maria erano fuori casa per il censimento. Ci sono tutti i giorni dell'anno disponibili. Perché proprio nei giorni del viaggio doveva verificarsi la nascita di Gesù? Non era meglio che Maria partorisse assistita dalla madre Anna e coccolata da suo papà Gioacchino invece di affrontare un parto in condizioni così disagiate? Nulla avviene per caso. Il Signore Gesù attraverso questi atti ci insegna molte cose. Si può dire che Lui ci parla prima ancora di parlare... I vangeli non lo definiscono forse come il Verbo, la Parola? Sì, Gesù è la Parola di Dio. Tutto in Lui ci parla, ci dice qualcosa di Dio. Nascere in una stalla, riscaldato dal fiato di un asinello e di un bue ci dimostra quanto sia importante per Dio l'accontentarsi, il sapersi arrangiare, il sapersi adattare a tutto, l'essere poveri per arricchire tutti, l'essere liberi dai beni terreni per godere dei beni che nessuno mai ci potrà togliere. I beni materiali si possono perdere, l'amore vero di chi vuole bene a te perché è legato a Dio non lo potrai mai perdere.

Mi colpisce San Giuseppe: vedendo che per loro non c'era posto in nessun albergo, non si sgomenta né si lamenta; fino all'ultimo, prova, nonostante senta il rifiuto di tutti. Prende la decisione di far partorire Maria in una stalla. E' talmente grato a Dio per il dono di Maria e del nascituro che non fa conto di nessuna pena. Questo è di grande esempio per noi: quando ci troviamo ad affrontare situazioni difficili, quando ad esempio torniamo a casa affamati e non è ancora pronto sulla tavola, invece di lamentarci e di sbuffare potremmo aiutare la mamma ad apparecchiare e ringraziarla per tutto quello che sta facendo per noi. Oppure quando la nonna ci chiede di raccogliere il cucchiaio con cui stava mangiando perché non riesce a chinarsi, non glielo facciamo pesare ma pieghiamoci volentieri pensando a quante cose buone la nonna ha fatto per noi fin da quando siano nati.

Tornando al testo del Vangelo di oggi vediamo descritti dei personaggi alquanto impopolari ma che nella logica di Dio sono importantissimi. Ancora una volta Dio ci spiazza. Secondo gli ebrei, i pastori erano una categoria di uomini esclusi dalla fede di Israele. I pastori essendo nomadi erano considerati uomini senza la legge, senza il culto. Inoltre erano considerati ladri in quanto spesso sfruttavano e invadevano campi altrui per far pascolare il loro gregge. Ebbene, proprio i pastori sono i primi che si recano a visitare Gesù invitati niente di meno che dagli angeli. Anche questo particolare ci dice quanto Dio giudichi le persone con un metro ben diverso dal nostro. I pastori ascoltano, camminano e annunziano quello che sperimentano. Imitiamo dunque i pastori, ascoltando con maggiore attenzione il vangelo quando veniamo a Messa, camminando verso Gesù nel nostro vivere quotidiano e annunziando quello che Gesù man mano ci fa sperimentare. Questo vangelo di Luca ci ha offerto molti spunti di riflessione che vogliamo riassumere in questa preghiera che facciamo insieme: Ripetete dopo di me: “Grazie Gesù per tutto quello che ci hai insegnato anche solo attraverso le circostanze della tua nascita. Vogliamo come San Giuseppe non scoraggiarci mai, ma essere talmente ripieni di gratitudine che non riusciamo a lamentarci delle difficoltà. Rendici attenti alla tua parola, perseveranti nel cammino della vita e annunciatori gioiosi del tuo vangelo. Auguri Gesù, ti vogliamo bene”.
Commento a cura di Tiziana Mazzei

 

Ricerca avanzata  (54139 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: