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TESTO Commento su Lc 2,22-40

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Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (Anno B) (26/12/2021)

Vangelo: Lc 2,22-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo

vada in pace, secondo la tua parola,

30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

31preparata da te davanti a tutti i popoli:

32luce per rivelarti alle genti

e gloria del tuo popolo, Israele».

33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35– e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

36C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Dopo il Natale la liturgia ci propone la festa della Santa Famiglia: viene subito da pensare ad un focolare domestico, a qualcosa di intimo, di statico, da vivere con i propri familiari tra di noi.
Ma occorre leggere con attenzione il vangelo: questa è proprio una famiglia particolare, ci accorgiamo che è una famiglia in cammino, tutto il brano è dominato dai verbi di movimento. Ci viene proposta una famiglia pronta a mettersi sempre in discussione, in cammino nonostante le difficoltà. Non si ferma al presente ma è capace di di progettare e di desiderare cose nuove.
E le nostre famiglie? Sono aperte al nuovo anche quando non è facile, anche quando ci sembra impossibile rimettersi in cammino, anche in mezzo agli ostacoli che la vita dissemina sulla nostra strada?
Un cammino che non è vagare senza meta, ma che serve per cercare quello che di più profondo abbiamo in noi, un cammino che ha una direzione ben precisa, un cammino che serve per ritrovare Gesù.
"Non si ritrova Gesù finché lo si crede nello stesso cammino degli altri che si allontanano da Gerusalemme, nella fuga da Dio...
Per trovarlo bisogna invertire il cammino, fare ritorno là dove Lui solo ha resistito, convertirsi al Suo stesso cammino verso Gerusalemme, dove alla fine lo si trova..." (S.Fausti)
Invertire il cammino, essere pronti ad un conversione continua, ogni giorno della nostra vita. E non da soli, ma con tutti quelli con cui viviamo: un bel progetto di famiglia!
Essere capaci di cogliere i segni disseminati dentro le nostre giornate, come fratelli che insieme cercano la strada verso la luce, la luce del Natale appena trascorso, che dissipa tutte le tenebre.
Ma occorre essere flessibili, essere disposti al cammino su strade che magari non sono quelle che ci aspettavamo.
E dopo tanto movimento il vangelo finisce nella quotidianità di Nazaret, nel normale cammino degli uomini, nella successione di giornate lavorative come tutte le nostre.
Anche in quelle giornate che sembrano noiose, con il solito alzarsi al mattino, andare a lavorare o scuola, incontrare le solite persone...il vangelo ci dice che Gesù “ cresceva in sapienza, età, grazia davanti a Dio e agli uomini”, per più di trent'anni, con Maria che serbava tutte queste cose nel suo cuore.
Trovare Dio nelle nostre giornate, i semi di Lui che sono sparsi nel quotidiano, nel fluire del tempo che a volte sembra così uguale, così inevitabile. Ma con Gesù il cammino delle nostre famiglie, di tutti, prende la giusta direzione, diventa un'avventura straordinaria anche nell'ordinario: l'Amore che genera una nuova vita, una nuova umanità, un nuovo mondo di fratelli.

Revisione di vita
- Come accogliamo gli imprevisti nella nostra famiglia, nella nostra vita? possono diventare delle nuove opportunità alla luce della “sapienza” della famiglia di Nazareth?
- In cammino: cerchiamo di controllare noi, sempre, la direzione? Oppure siamo disposti alle “svolte”, magari improvvise...
- Invertire la direzione, convertirsi ogni giorno. Una sfida... ma anche una possibilità di puntare verso Gesù, verso l'Amore.

Valter e Paola - CPM GENOVA

 

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