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TESTO Siate Santi

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Tutti i Santi (01/11/2005)

Vangelo: Mt 5,1-12a Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 5,1-12

In quel tempo, 1vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

3«Beati i poveri in spirito,

perché di essi è il regno dei cieli.

4Beati quelli che sono nel pianto,

perché saranno consolati.

5Beati i miti,

perché avranno in eredità la terra.

6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,

perché saranno saziati.

7Beati i misericordiosi,

perché troveranno misericordia.

8Beati i puri di cuore,

perché vedranno Dio.

9Beati gli operatori di pace,

perché saranno chiamati figli di Dio.

10Beati i perseguitati per la giustizia,

perché di essi è il regno dei cieli.

11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.

- In primo luogo, i santi sono quelli "canonizzati dalla chiesa, dopo aver esaminato attentamente il mistero della loro vita e aver constatato che essi l'avevano resa conforme al "codice di vita" proclamato da Cristo con le beatitudini.

- Ma sono santi anche tutti coloro che, amorosamente sottomessi alla volontà di Dio durante tutta la loro vita, hanno meritato di essere introdotti alla presenza del Signore, per sempre. Sono i santi anonimi, e sono i più numerosi, e lo sono come quelli canonizzati, anche se la chiesa non ha potuto metterli ufficialmente sugli altari.

- E perché li festeggiamo? Perché essi sono i veri vincitori: hanno riportato la vittoria più difficile: su se stessi e sulle passioni che si agitano nell'uomo, sul mondo e sul demonio che sempre tentano al male; hanno combattuto per rendere la loro vita conforme al vangelo. Più dei grandi generali di cui la storia esalta le imprese, essi meritano gli onori del trionfo, del trionfo eterno.

- Abbiamo anche noi qualche speranza di partecipare un giorno al loro trionfo? Non dobbiamo neanche dubitarne: Cristo non esclude nessuno dalla salvezza ch'egli ha portato. Però Cristo non la impone, ma solo la propone: "Vieni e seguimi!". Ognuno è libero di accettare o di rifiutare. Però seguirlo vuol dire prendere sulle spalle la croce della vita e delle sue difficoltà, e portarla come lui ha portato la sua.

Seguiamo Cristo con coraggio, con la fede nella sua parola, prendendo sul serio le beatitudini e praticando l'amore verso i fratelli. Un giorno il cielo si aprirà per noi come per gli eletti di Dio, i santi. Questa è la nostra speranza!

 

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