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TESTO Al centro il corpo

don Mario Simula  

Commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti (Messa I) (02/11/2021)

Vangelo: Gv 6,37-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 6,37-40

37Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, 38perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. 40Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

“Dio plasmò l'uomo con la polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente”.
All'inizio è il corpo che, animato dall'alito di vita, diventi lo strumento mirabile della comunicazione, la musica di fondo per ogni manifestazione sensibile dell'amore, l'interfaccia dell'incontro, occhi negli occhi, con l'unica creatura che possa “stare davanti”. Capolavoro, insieme, di Dio, l'artista impareggiabile della creazione.
L'opera compiuta è “una cosa molto buona e bella”. Compiacimento per Dio.
All'inizio è il corpo “immerso nelle acque che rigenerano”. E' sepolto nel lavacro della purificazione.
Rinasce per una vita che non conosce tramonto.
All'inizio è il corpo unto con olio e profumi.
Alla fine è il corpo asperso con l'acqua della vita e onorato col profumo dell'incenso perché sia un sacrificio perenne gradito a Dio.
La sepoltura nella terra benedetta è la seminagione del buon grano che marcisce e muore perché porti frutto e molto frutto nel regno di Dio.
Gesù fa immensamente di più. Opera un miracolo ancora più sorprendente. Il nostro corpo mortale conoscerà l'immortalità. Risorgerà come Gesù è risorto. Come è stato concesso alla Madre del Signore elevata in cielo col corpo glorioso e con l'anima raggiante di santità.
La parabola della vita umana è un corpo reso vitale dal respiro di Dio, un corpo che conosce la morte perché è creatura fragile, un corpo che si perde definitivamente nella risurrezione.
Da quel momento contemplerà Dio. Proprio i miei occhi contempleranno Dio in una beatitudine ineffabile e gioiosa. La morte sarà eliminata per sempre. Riposeremo, con una vita esuberante, su pascoli erbosi. Condotti dal pastore bello, dal pastore buono. Vedremo Dio così come egli è. Faccia a faccia.
Incontreremo Dio, l'Amore. Immersi in un cielo nuovo e in una terra nuova.
Dio asciugherà ogni lacrima, non ci sarà più la morte, né lutto né lamento né affanno.
Le cose di prima scompariranno. Dio farà nuove tutte le cose.
Mia madre, mio padre, i miei fratelli e sorelle. Gli amici. Anche i nemici ‘riamati'.
Coloro per i quali abbiamo pianto o riso. Chi per noi è stato compagno di viaggio oppure ostacolo inconsapevole. Chi ci ha messo alla prova e chi ci ha accompagnato nella prova.
Tutti. Tutti insieme. Nello stesso cuore infinito di Dio.

Gesù, ogni distacco sarà un dolore sconfinato. Tutti gli incontri che lo seguiranno saranno una felicità indicibile.
Credo in Te, Gesù, Vita definitiva e senza confini.
Credo nel Padre, Gesù, che anche per Te ha ‘formato' un corpo perché vivessi insieme a noi un amore fatto di carne e di ossa, di cuore e di affetti.
Credo nello Spirito Santo, Gesù. Spirito di vita. Spirito che rinvigorisce e fa risorgere le ossa aride.
Credo la Chiesa, Gesù, Madre che genera Te in noi.
Credo e aspetto la risurrezione della carne, Gesù.
Credo la vita eterna, Gesù.
Credo le Tue Parole di vita.
Credo che Tu sei la risurrezione e la vita.
Sono vissuto in Te e ho creduto in Te, Gesù. Non morirò in eterno.

 

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