PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Amerai sempre e comunque!

Monastero Janua Coeli  

XXX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (23/10/2005)

Vangelo: Mt 22,34-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 22,34-40

In quel tempo, 34i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 35e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». 37Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38Questo è il grande e primo comandamento. 39Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. 40Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Amare. Come non pensare a Dio quando si nomina l'amore? è come ricevere un oceano di abbracci dall'eternità quando si riesce ad amare, o meglio a lasciarsi amare: è questa l'impresa più ardua per noi uomini. Perché ad amare, bene o male, tutti riusciamo, secondo la nostra misura. Lasciarci amare diventa più difficile perché entra in gioco il nostro amor proprio. Eppure il segreto della libertà sta in questa comunione incessante che non conosce barriere e sa creare ponti lì dove continuamente gli attacchi subdoli dell'egocentrismo minano i pilastri dell'evangelo. Amare, sempre e soltanto amare. Sia questa la parola d'ordine tra noi. E la festa del ricevere un dono divino quale l'amore, sia pure a briciole, trapeli dai nostri sguardi, perché tutti possano conoscere la bellezza dell'Amore. Mai sarà perduto il tempo in cui avremo amato, mai!

Amerai sempre e comunque!

MEDITAZIONE

Domande

Amerai... cosa c'è più da aggiungere? La parola d'ordine di ogni respiro: amare. Null'altro è utile a chi conta i propri giorni alla luce dell'Assoluto. Alla sera della vita ci sarà chiesto se avremo amato. E non ci saranno scuse per non dire: io non sapevo. Il Signore non chiederà se si aveva fede, ma se si è vissuto l'amore nelle umili occasioni della vita. Perché oggi non andiamo a frugare nel cuore per vedere se insieme all'amore abbiamo lasciato crescere altro?

Chiave di lettura

Coloro che pensano di saperne di più della vita, di Dio e di tutto, mettono alla prova Gesù, una sorta di interrogatorio tacito per arrivare a dimostrare che egli non è da Dio. La domanda del dottore della legge sembra risuonare in un tribunale tanta è la tensione che sottende: «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». Gesù è un buon giocatore; non svela l'insidia, risponde, con una chiarezza che sconcerta e mette a tacere, perché come dice il salmo colui che inganna finisce per cadere nell'insidia. Il più grande dei comandi di Dio è dato dalla sua stessa natura a immagine e somiglianza della quale siamo stati creati: amare. Amare il Signore è la legge fondamentale dell'uomo, il DNA del suo camminare nel mondo. Per questo l'uomo è chiamato ad amare Dio nella totalità delle sue facoltà: cuore, anima e mente. Dio invade tutto dell'uomo, allora veramente egli può dirsi immagine riflessa. Primo e più grande sono sinonimi. Ma la sinonimia continua con il secondo comandamento perché è connaturato al primo, quindi non più secondo ma primo come l'altro e in ragione dell'altro. Amare il prossimo non è mai facoltativo, perché è la verifica dell'amore a Dio. Non sono mai separati gli oggetti di amore perché è il soggetto che li rende uno. Come amare Dio è semplice dirlo: con tutto di sé. Ma il prossimo? Come bisogna amarlo? Come se stessi. L'identità di volto tra me e il prossimo mi è data dallo specchio che si frappone tra noi: Cristo. È lui lo specchio invisibile per il quale l'altro è il mio volto riflesso, e io per l'altro sono il suo. Quando allontano l'altro da me, io non faccio altro che perdere il mio volto. Non vedrò mai i miei tratti e ciò che vivo che mi rifiuto di leggermi nello specchio di Cristo che ci pone uno di fronte all'altro. Senza questa opportunità io perdo di me la cosa più bella, la mia immagine. Quando l'altro è per me un estraneo o addirittura un nemico, posso tranquillamente dirmi: tra me e lui non c'è Cristo, altrimenti io vedrei lui come mia immagine. La legge e i profeti? Tutte le norme umane hanno senso se attingono e si rifanno a questo unico comando dell'amore, altrimenti sono paglia, utile per accendere il fuoco nei pomeriggi grigi dei primi freddi invernali. Il comandamento più grande in realtà non è un comandamento, è una "legge" scritta nelle fibre dell'esistenza, di cui non si può fare a meno. È una esigenza primordiale che nessuno può mettere a tacere. Si può fare a meno di tutto ma non di amare, pena: il non essere più "uomini".

PREGHIERA

Ti amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore; mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; mio scudo e baluardo, mia potente salvezza (Sal 17)

CONTEMPLAZIONE

Quando hai steso la mano e mi hai preso dalle acque della indifferenza che mi travolgevano, tu Signore mi hai consolato. Il sentirti come unico sostegno mi fa bene all'anima perché mi toglie la smania di cercare qua e là appoggi di ogni sorta, senza riuscire a trovare pace. I nemici potenti che più mi afferrano di fronte a te si annientano: tu, Signore, sei il mio unico sostegno, tu che mi hai portato al largo e mi hai liberato dal naufragio perché mi vuoi bene. La luce della mia lampada è tanto fioca a volte, sei tu, Signore, che rischiari le mie tenebre. Con te potrò affrontare qualsiasi cosa, perché le mura saranno per me amicizie di vecchia data e le scavalcherò come in un gioco in cui sono agile come le cerve. È la tua destra, mio Dio, che sempre mi sostiene, la tua bontà mi fa crescere. Tu concedi al mio povero amore di diventare un inno di gioia al tuo nome, per questo non finirò più di lodarti, amore dell'anima mia.

Per i piccoli

Si legge oggi nel vangelo che Gesù chiude la bocca a certe persone come sadducei e farisei. E in che modo lo fa? Rispondendo in maniera poco gentile? Tutt'altro. Pronunciando parole di verità, chiare, nette, che non ammettono grandi discussioni, ma aprono la mente e il cuore a orizzonti più lontani. Oggi alla domanda di un dottore della legge che pensa di sapere di più, Gesù risponde molto semplicemente. Dio non ha dato leggi all'uomo, perché nell'uomo è tutto compreso: è un pacco con libretto di istruzioni e accessori vari, scritti in lingua a tutti comprensibile! Chi non comprende il linguaggio dell'amore? Tutti. Ebbene Gesù risponde alla domanda con quanto di più abbordabile ci sia. Volete una legge a cui Dio tiene? L'amore. Una legge che coinvolge tutti gli esseri umani? L'amore. Una legge che si può applicare sempre, in qualsiasi circostanza? L'amore. È una legge che non è una legge, ma la natura propria dell'uomo e di Dio. E allora a che servono norme e precetti aggiunti? Le norme servono per chi sbaglia, per chi ama non esiste legge, perché la legge è sempre e soltanto l'amore.

 

Ricerca avanzata  (54006 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: