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TESTO Con la piccola che sale i monti

don Angelo Casati  

XII domenica dopo Pentecoste (Anno B) (15/08/2021)

Vangelo: Mt 10,5-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 10,5-15

5Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; 6rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. 7Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. 8Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 9Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, 10né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.

11In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. 12Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. 13Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. 14Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. 15In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città.

Vorrei leggere questa festa di Maria assunta in cielo - e già l'ho fatto altre volte - dentro l'orizzonte e, se possibile, l'emozione, del salire. Questa che oggi celebriamo fu la sua ultima salita, questa volta non faticosa: fu portata leggera. Quante volte, lei ragazzina, avrà pregato i salmi delle ascensioni:

"Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l'aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore che ha fatto cielo e terra " (Sal 120,1-3).

Questo, dell'assunzione, l'ultimo monte. E niente più barriere. Io non so se andare per monti fosse per lei una passione. So che il primo gesto ricordato dai vangeli, dopo l'incredibile annuncio, fu di movimento, fu un salire. Anche le ultime immagini che ci restano di Maria, trent'anni e più dopo, sono di un salire. Voi ricordate. Salire, con il cuore che le si spezzava dentro, il dosso del Calvario. E, dopo che quel suo figlio lo aveva visto portato in alto, di ritorno a Gerusalemme, entrò nella casa e salì con i discepoli alla stanza al piano superiore. Ultima salita ricordata.

Nella stanza al piano superiore, certo, le riusciva, almeno per tratti, di scorgere un filo rosso. E quando lo scorgi, ti batte l'emozione. Ebbene, l'assunzione è l'apparire del filo rosso che legava le salite. Ritorniamo a quel primo salire. Quel giorno, dice il vangelo, chiuse la porta di casa e si avventurò sola per una regione montuosa. Doveva conoscere, per esperienza, i sentieri che portavano alla casa di Zaccaria ed Elisabetta. Il vangelo, di quel suo andare per monti annota un particolare, con un avverbio, che di certo non vi è sfuggito: "Si alzò e andò in fretta". In fretta, come avesse un bisogno impellente di incontrare qualcuno. E di parlare con qualcuno per troppo subbuglio di cuore. Di parlare di ciò che le era accaduto. Non poteva non sentirsi scombussolata da quell'annuncio. Tra donne - ne era certa - si sarebbero capite.

Che grazia, pensate, quando il cuore è gonfio - e il cuore, il nostro a volte è gonfio - poterlo raccontare a qualcuno. Leggendo mi è venuto spontaneo pensare che per Gesù fu il primo viaggio. E fu viaggio dentro. Dentro un grembo. E fu viaggio di salita. Quali i pensieri di Maria nel viaggio? Il vangelo non li annota. Ma forse alcuni dei pensieri, che battevano in cuore alla ragazzina, a noi è dato in parte intuire. Perché? E come?

Perché le parole che divennero canto, "magnificat", sull'uscio di casa della cugina, non venivano, certo, dal nulla, ma - possiamo immaginarlo - dai pensieri del viaggio, quelli che l'avevano accompagnata salendo e che ora straripavano in parole che, se non le avessimo abbuiate dall'abitudine, ascolteremmo come un canto di benedizione a Dio per la sorpresa, la sorpresa della sua rivoluzione. Se ne andava per sentieri di monte e si sentiva come una "piccola" sfiorata da Dio: quello che teneva nel grembo non era opera sua.

Per questo sull'uscio le venne di dire parole che celebravano la sorpresa: "Ha guardato la piccolezza della sua serva... Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome". La festa dell'Assunzione canta, come fosse un finale d'opera, lo sguardo di Dio sulla piccola. E la sorpresa. Ebbene non so se vi ha sfiorato un pensiero, penso sì: quell'adolescente non aveva davanti agli occhi nulla del suo futuro. Noi oggi leggiamo il "magnificat" con negli occhi ciò che sarebbe stato, tutta la vita di Maria e anche il suo ultimo salire. Lei no.

Le parole le vennero per la sua fiducia in Dio. Poi la sua vita fu un vita da piccola. Pensate, sconosciuta. Chi si è accorto di lei in vita? Un giorno quelli del paese, sentendo parlare di suo Figlio, reagirono dicendo: "Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?" (Mc 6,3-4). Niente di straordinario e infatti lei era lo straordinario dell'ordinario, la grandezza della piccolezza. Una piccolezza, badate bene, che non è "resa", non è riduzione, ma dilatazione di orizzonti, non è stare fuori dalla storia, ma rivoluzionare la storia. La storia che da sempre celebra e venera i grandi.

Piccola ma forte, piccola ma coraggiosa, piccola ma sognante. Sentite che cosa celebra del suo Dio: "Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote". C'è un realismo nella piccolezza. Noi spesso leggiamo la storia come se l'avessero costruita i grandi. Se guardessimo in profondità, ci accorgeremmo che l'hanno costruita con la loro ordinarietà, abitata da sogni, i piccoli, o qualche volta i grandi, quando avevano un cuore da piccolo.

La storia si è fatta umana ed è fiorita quando abbiamo scalzato i prepotenti dai troni e abbiamo innalzato gli umili. Piccola, ma forte, Maria, piccola ma coraggiosa, piccola ma sognante. Nella piccolezza c'è un realismo. Sorprendente. Se ne andava per monti. Se ne andò per il cielo. Forse pregava con il salmo:

"Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode. Non si addormenterà, non prenderà sonno, il custode d'Israele. Il Signore è il tuo custode, il Signore è come ombra che ti copre, e sta alla tua destra. Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte. Il Signore ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà la tua vita. Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri, da ora e per sempre" (Sal 120, 3-8).

 

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