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TESTO Commento su Giovanni 12,35-50

don Michele Cerutti

V domenica dopo Pentecoste (Anno B) (27/06/2021)

Vangelo: Gv 12,35-50 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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35Allora Gesù disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è tra voi. Camminate mentre avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. 36Mentre avete la luce, credete nella luce, per diventare figli della luce». Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose loro.

37Sebbene avesse compiuto segni così grandi davanti a loro, non credevano in lui, 38perché si compisse la parola detta dal profeta Isaia:

Signore, chi ha creduto alla nostra parola?

E la forza del Signore, a chi è stata rivelata?

39Per questo non potevano credere, poiché ancora Isaia disse:

40Ha reso ciechi i loro occhi

e duro il loro cuore,

perché non vedano con gli occhi

e non comprendano con il cuore

e non si convertano, e io li guarisca!

41Questo disse Isaia perché vide la sua gloria e parlò di lui. 42Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui, ma, a causa dei farisei, non lo dichiaravano, per non essere espulsi dalla sinagoga. 43Amavano infatti la gloria degli uomini più che la gloria di Dio.

44Gesù allora esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; 45chi vede me, vede colui che mi ha mandato. 46Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. 47Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. 48Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. 49Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. 50E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

Quanti bei segni Gesù è riuscito a donare nel corso del suo ministero pubblico senza mai stancarsi nel concederli gratuitamente.
Di fronte alle meraviglie compiute c'è l'accoglienza, ma anche il rifiuto. Tra chi accoglie e chi non accetta la proposta di Gesù troviamo i tiepidi, ovvero coloro che sono entusiasti, ma nello stesso tempo sono vinti dalla paura di essere esclusi dai soliti circoli che frequentano perché preoccupati più della gloria degli uomini che di quella di Dio.
Giovanni scrive a comunità in cui vi erano convertiti dal giudaismo e alcuni avevano paura esporsi nella loro conversione perché, se confessavano di credere in Gesù, potevano essere espulsi dalla sinagoga.
Nello stesso tempo il Maestro li sollecita a volgere lo sguardo su di Lui che è la Luce inviata nel mondo per rischiarare le tenebre.
Contemplando quella Luce si può vincere le paure.
Queste parole che vengono pronunciate alla vigilia della passione e sono un chiaro monito anche a noi per vincere le nostre tiepidezze nella fede.
Siamo battezzati, frequentiamo la messa domenicale, ma poi dobbiamo vincere la fede del Lunedì, quando ci ritroviamo in mezzo ai nostri ambienti del quotidiano quando siamo chiamati a dare ragione anche della nostra fede davanti a comportamenti, linguaggi non in sintonia.
Siamo chiamati a guardare alle grandi esperienze dei martiri che ancora oggi lavano le loro vesti con il sangue dell'Agnello.
Apriamo internet e mettiamo nei motori di ricerca l'espressione: cristiani uccisi. La pagina si apre con una sequenza che mostra come ogni giorno c'è uno stillicidio.
Nell'ultimo anno abbiamo avuto 4761 cristiani ammazzati, con un incremento del 60 % di cui 4277 senza processo e 1710 rapiti.
Molti giustiziati in odio della fede, altri uccisi perché non vogliono cedere per i soprusi perpetrati ai poveri.
Bwan Chai, della Comunità di Sant'Egidio originario del Congo, massacrato perché ha rifiutato 3000 dollari per introdurre in villaggi cibo scaduto e avariato che avrebbe portato morte.
William Quijano, salvadoregno, ucciso perché la sua predicazione infastidiva in quanto staccava i bambini dalle favelas.
Nel nostro mondo europeo più che un martirio di sangue siamo chiamati a vivere la testimonianza del quotidiano cercando di essere noi portatori di quella Luce.
In questi tempi siamo sollecitati a tanti attacchi piccoli e grandi perpetrati nei confronti della Chiesa su tematiche che ci interpellano come cristiani e il rischio è di seguire le mode del tempo per non essere esclusi dall'idea dominante.
Questo è sicuramente tempo in cui la nostra testimonianza viene provata e ci viene chiesto di essere autentici.
Gesù elogia in questo capitolo 12 la donna che sparge il profumo ai suoi piedi e trova la diffidenza di Giuda Iscariota che denuncia lo spreco di nardo.
Il Signore ci chiede questa domenica di fronte alle meraviglie che ho compiuto nella tua vita come si trova la tua accoglienza?
Sei tiepido e hai paura di esporti per essere poi giudicato?
Siamo in grado con la nostra vita di essere quel nardo profumato che gettiamo ai piedi di Gesù?
Tante domande che ci vengono consegnate per aumentare il nostro fervore e vincere le nostre tiepidezze.

 

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