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TESTO Commento su Marco 4,35-41

padre Paul Devreux

XII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (20/06/2021)

Vangelo: Mc 4,35-41 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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35In quel medesimo giorno, venuta la sera, disse loro: «Passiamo all’altra riva». 36E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. 37Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. 38Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». 39Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. 40Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». 41E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

“In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all'altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui”
Questo racconto è molto bello se lo leggiamo come una parabola raccontata per noi oggi.
La sera rappresenta la fine della vita di Gesù. Quindi è la situazione di chi non ha conosciuto il Gesù incarnato, come noi. Passare all'altra riva significa andare nel mondo, per evangelizzare. La barca rappresenta la chiesa. Le altre barche sono tante comunità cristiane, che cercano di sopravvivere in mezzo a tante difficoltà.

“Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena”.
Il mare era simbolo di morte. Se poi c'è una tempesta, è morte sicura. Oggi questa tempesta è rappresentata dai tanti conflitti interni alla chiesa e dall'ostilità del mondo dei forti, che è infastidita dai messaggi che il papa e la chiesa portano avanti.

“Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva”.
Questo è un dettaglio che ci fa capire che siamo veramente nel contesto di una parabola. A poppa, Gesù è al posto del timoniere. Possibile che dorme su un cuscino, quando la barca è piena di acqua e rischia di affondare? Fino ad ora sembra che i discepoli non si siano neanche accorti che Gesù è lì con loro. Questo è esattamente la nostra situazione di oggi, quando sopraggiunge una tempesta che sconvolge la nostra vita e ci fa sentire in pericolo. Prima ci si da da fare per affrontare il pericolo come possiamo. Solo quando siamo disperati ci si domanda: “Ma dove sta il nostro Signore? Perché non ci aiuta? Sembra che dorme?”.

“Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che siamo perduti?”.
Ecco la preghiera autentica, quella del cuore, rivolta ad un Dio che sembra indifferente alle nostre tragedie.
E' una preghiera carica di giudizio e di accusa, tipica di chi soffre o è disperato.
Finché non arrivo a questa preghiera autentica, le mie preghiere rischiano di essere solo devozioni, che potrebbero andare in crisi alla prima difficoltà.

“Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?”.

Questa conclusione può indurci in un grave errore: quello di pensare che se voglio ottenere quello che desidero dal Signore, devo saper fare la preghiera giusta, quella fatta con fede e convinzione, per cui se non ottengo quello che voglio, è colpa mia, che non ho saputo pregare bene e avere una fede abbastanza forte.
Questo ragionamento serve solo a darci dei sensi di colpa e a farci sentire Dio capriccioso.
Le tempeste che Gesù può sedare sono quelle che agitano il nostro cuore e le nostre relazioni basate sulla forza e sulla strumentalizzazione dell'altro. Ascoltare il vangelo ci permette di impostare i rapporti molto diversamente, basandoci sul servizio e considerando l'altro più importante di me. Solo cosi possiamo vivere in pace, evitando le tempeste. Ma ci sono anche altri tipi di tempeste, dove ci sentiamo impotenti. Quelle per esempio legate alla salute o ad altri eventi contro i quali ci sentiamo impotenti.
Quando siamo in grave difficoltà, ci viene da pregare, provando in tutti i modi ad attirare l'attenzione del nostro Dio, che ci sembra sempre lontano e indifferente alle nostre situazioni. Più soffriamo, più ci sembra che dorme. Ma allora, quand'è che si sveglia e ci aiuta? E' difficile credere che esiste e che chi vuole bene, quando apparentemente non ci ascolta, ma la mia esperienza mi ha convinto che c'è e che opera sempre, perché tante volte ho capito solo dopo anni quanto era presente e molto più lungimirante di me. Gesù è il timoniere della mia vita, e credo che lo sia anche della vostra. Signore aiutaci a vederti e a credere. Donaci di poter pregare dicendo:”Sia fatta la tua volontà”, non nel senso che mi rassegno alla tua volontà, ma nel senso che credo che la tua volontà, è quanto di meglio possa esserci per la piena realizzazione della mia vita e della nostra vita.
Dire:Credo la Chiesa, una, santa,... significa che credo che non è nelle mani nostre ma nelle mani di Dio.
Buona domenica.

 

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