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TESTO Commento su Mc 12,35-37

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Venerdì della IX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (04/06/2021)

Vangelo: Mc 12,35-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

35Insegnando nel tempio, Gesù diceva: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? 36Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo: “Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici sotto i tuoi piedi”. 37Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?». E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.
Mc 12, 35-37

Come vivere questa Parola?
Mentre Gesù parla, dice l'evangelista Marco, c'è una gran folla ad ascoltarlo con piacere. Mi chiedo però quante di quelle persone avessero compreso la portata delle cose che Gesù stava provando a spiegare. Di sicuro, ci troviamo di fronte a parole difficili su una questione che è stata oggetto di fraintendimenti in tutte le generazioni di discepoli: la natura del regno di Dio.
Il regno inaugurato da Gesù, lo sappiamo bene, non è di questo mondo. E soprattutto non ha un luogo fisico, stretto da confini, difeso con gli eserciti, in cui stabilirsi, perché coincide con il cuore dell'uomo. È nel cuore dell'uomo, di ogni uomo, che il Signore vuole essere riconosciuto Signore. Perché sino a quando lui non verrà collocato al primo posto e nel centro dell'esistenza umana, esisteranno guerre, divisioni, inimicizie, odi, violenze di ogni genere.

Perciò, Signore, fai che possiamo contribuire anche oggi all'edificazione del regno di cui invochiamo continuamente l'avvento. Così sia!

La voce del Papa
«“Venga il tuo Regno!”, ripete con insistenza il cristiano quando prega il “Padre nostro”. Gesù è venuto; però il mondo è ancora segnato dal peccato, popolato da tanta gente che soffre, da persone che non si riconciliano e non perdonano, da guerre e da tante forme di sfruttamento, pensiamo alla tratta dei bambini, per esempio. Tutti questi fatti sono la prova che la vittoria di Cristo non si è ancora completamente attuata: tanti uomini e donne vivono ancora con il cuore chiuso. È soprattutto in queste situazioni che sulle labbra del cristiano affiora la seconda invocazione del “Padre nostro”: “Venga il tuo regno!”. Che è come dire: “Padre, abbiamo bisogno di Te! Gesù, abbiamo bisogno di te, abbiamo bisogno che ovunque e per sempre Tu sia Signore in mezzo a noi!”. “Venga il tuo regno, sii tu in mezzo a noi”».
Francesco, Angelus, 6 marzo 2019

Don Giuseppe Tilocca - giustiloc@tiscali.it

 

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