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TESTO Il cristiano e la politica

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XXIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (16/10/2005)

Vangelo: Mt 22,15-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 22,15-21

In quel tempo, 15i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 16Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. 17Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». 18Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? 19Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. 20Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». 21Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

È una questione delicata, e spinosa, quella dei rapporti tra religione e politica, tra Chiesa e stato. Qualche principio ci permetterà di veder più chiaro in questa materia e di trovare la soluzione migliore ai problemi che possono presentarsi.

- Primo principio: Società civile e società religiosa, stato e Chiesa sono enti indipendenti uno dall'altro. Benché entrambi siano al servizio della vocazione personale e sociale dello stesso individuo, la loro ottica e i loro mezzi sono diversi.

- Secondo principio: In quanto figlio di una patria terrena, il cristiano ha il dovere di viverne la condizione, di osservarne le leggi, di obbedire al potere civile in ciò che è giusto. Deve servirsi di tutti i mezzi legali, voto, sindacati, stampa, per promuovere una società più giusta e più umana.

- Terzo principio: Il cristiano deve affermare la trascendenza e il carattere assoluto dei diritti di Dio, convinto che la loro violazione si fa sempre a danno dell'uomo, soprattutto del più debole. In caso di oppressioni e di persecuzioni, il cristiano deve opporsi alla violazione dei diritti di Dio da parte dei pubblici poteri, sia che limitino o sopprimano la libertà, sia che promulghino leggi contrarie all'ordine naturale o al diritto delle genti.

L'ideale sarebbe una perfetta intesa tra Chiesa e stato: quanto più efficaci sarebbero i loro interventi a favore dell'uomo!

 

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