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TESTO Commento su Luca 12,1-7

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (14/10/2005)

Vangelo: Lc 12,1-7 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,1-7

1Intanto si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. 2Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. 3Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.

4Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. 5Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. 6Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. 7Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!

Dalla Parola del giorno

Nel frattempo, radunatesi migliaia di persone che si calpestavano a vicenda, Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli: «Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia».

Come vivere questa Parola?

Parliamo di lievito. Nella Bibbia di solito è simbolo di una forza che corrompe, come l'ipocrisia dei farisei, perennemente preoccupati di apparire perfetti senza esserlo. Il lievito insomma è il male che si mette all'opera per pervertire il cuore. Male a cui è stato concesso di scorazzare liberamente nella nostra vita. Sulla bocca di Gesù tuttavia il lievito diviene anche una metafora del Regno di Dio, che esprime la forza fermentatrice del vangelo accolto nel cuore come bella notizia e custodito come tesoro prezioso per il quale vale la pena rinunciare ad ogni altro bene.

La provocazione del vangelo odierno è dunque questa: quale tipo di lievito sta fermentando la pasta del nostro cuore? Ci siamo lasciati corrompere dall'ipocrisia che guarda e coltiva le apparenze a discapito di quella limpidezza che è sinonimo di schietta semplicità? Oppure abbiamo impastato la nostra vita: relazioni familiari, progetti, attese, rapporti di lavoro, amicizie... con il lievito del vangelo, fermentando in fragranza di bene, a gloria di Dio, in vista del Regno?

Oggi, nel mio consueto rientro al cuore, chiedo dunque luce e forza di Spirito Santo per poter dire al mio cuore con risolutezza: "Giù la maschera dell'ipocrisia! Tuo Lievito sia la Parola del Vangelo".

Fermenti in me, Signore, la pura semplicità che rifiuta fermamente doppiezza e ipocrisia per poter rinascere dall'alto ed essere nuovo nel cuore e nella vita.

La voce di un biblista e uomo spirituale del 1600

Apri i miei occhi, perché io veda le meraviglie della tua Legge. Togli il velo dal mio cuore quando leggo la Scrittura.
L. Andrewes

 

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