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TESTO Comento su Gv 16,23-28

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sabato della VI settimana di Pasqua (15/05/2021)

Vangelo: Gv 16,23-28 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

«Disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà.
Finora non avete chiesto nulla nel mio nome.
Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.

Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l'ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi:
Il Padre stesso infatti vi ama,

perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.

Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre»
Gv 16,23b-28

Come vivere questa Parola?
Il discepolo è chiamato a chiedere “qualche cosa” al Padre, nel nome di Gesù, a pregare Dio attraverso il Maestro. Gesù stesso ci chiede di pregare il Padre nel suo nome per chiedere ciò che ci dona gioia.
Spesso ci succede, invece, di chiedere al Padre una gran quantità di cose di cui pensiamo di aver bisogno senza interrogarci se esse rappresentino o meno la sorgente della gioia profonda! Oppure spesso preghiamo il Padre per chiedere soluzioni a problemi che noi per primi abbiamo contribuito a creare; chiediamo a Dio di intervenire e fare cose che potremmo benissimo compiere noi stessi. Quasi che la nostra preghiera sia un convincere Dio di qualcosa: raccontiamo cose, chiediamo cose, raccomandiamo cose...
Ma la realtà spesso ci si rivela diversamente: le nostre preghiere non vengono esaudite. Perché? Perché non hanno nulla a che vedere con la nostra vera gioia. Essere ascoltati nella preghiera consiste nello sperimentare una pienezza di gioia lì dove il mondo non scommetterebbe nulla. Consiste nel ritrovarsi la vita cambiata perché colma di ciò che San Francesco chiama “perfetta letizia”.
La nostra preghiera a Dio, per mezzo del Signore Gesù, sia allora quella di chiedere tutto ciò che ci può donare veramente la gioia. Sia lo Spirito a orientare le nostre richieste perché Lui solo sa ciò di cui abbiamo veramente bisogno. Lo Spirito apre i nostri occhi in modo che noi possiamo comprendere ciò a cui siamo stati chiamati. E quando lo Spirito apre i nostri occhi, noi siamo veramente riempiti della traboccante gioia del Signore.

Nella mia pausa contemplativa oggi chiedo il dono dello Spirito: Signore Gesù manda il Tuo Spirito di Verità che apra i miei occhi per vedere, comprendere e agire nell'Amore perché solo lì è la Vera Gioia.

La voce del santo dei giovani
“Se vuoi farti buono, pratica queste tre cose e tutto andrà bene: allegria, studio, preghiera. E' questo il grande programma per vivere felice, e fare molto bene all'anima tua e agli altri”.
Don Bosco

Sr Vilma Colombo FMA - direttricesanbiagio12@gmail.com

 

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