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TESTO Vi ho chiamato amici

don Roberto Seregni  

VI Domenica di Pasqua (Anno B) (09/05/2021)

Vangelo: Gv 15,9-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 15,9-17

9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Mi emoziona sapere che Gesù ci chiama amici. Siamo infedeli, superficiali e incostanti, ma Gesù ci chiama amici. Non ce lo meritiamo, ma la gratuità dell'amore del Maestro ci fa gustare la freschezza e la bellezza di un amore che ci ha chiamato e inviato per portare frutto.

A noi, amici suoi, il Signore consegna il suo comandamento: “che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato”.

Gesù si presenta come il modello del vero amore: ci mostra la misura, lo stile dell'amore mettendo davanti ai nostri occhi il suo capolavoro a cui tutti dobbiamo tendere. Allo stesso tempo, Gesù è la fonte, il motivo e la ragione profonda dell'amore. Amo perché mi sento amato. Dono perché lui si è donato a me. Condivido perché lui ha condiviso tutto con me.

L'amore del discepolo nasce dallo stupore. Stupore di sentirsi chiamare amici. Stupore di un amore gratuito e libero che rinnova la vita di chi lo accoglie e si lascia trasformare.

don Roberto Seregni

 

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