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VIDEO #2minutiDiVangelo - 4 Domenica Pasqua - Scappare da quei sacerdoti che in realtà sono lupi e mercenari

don Marco Scandelli  

IV Domenica di Pasqua (Anno B) (25/04/2021)

Vangelo: Gv 10,11-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 10,11-18

11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.

14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

Commento al Vangelo della 4 Domenica di Pasqua - a cura di don Marco Scandelli

#2minutiDiVangelo

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Gv 10 11-18

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E se i lupi e i mercenari e i pastori buoni non fossero altro che l'immagine della chiesa gerarchica? Dove appunto preti e vescovi possono assumere l'immagine di Cristo e diventare veri pastori innamorati del gregge. Oppure assumere connotazioni negative. Ci sono dunque consacrati che sono come i mercenari che dimostrano interesse per il popolo solo per far carriera ma in realtà appena possono lo abbandonano, magari insoddisfatti per non lavorare in qualche ufficio Vaticano o di curia. Ci sono poi altri consacrati che invece sono attaccati al proprio piccolo potere costruito su menzogna e disamore al Papa e alla vera chiesa. Questi sono i lupi che disperdono le pecore dalla verità e le fanno entrare in vere e proprie comunità settarie autoreferenziali. Vi sono infine pastori buoni, belli e forti. Buoni perché accoglienti con tutti e mai doganieri del sacro. Belli perché presenze che spalancano il respiro e il cuore alla grazia di Dio. Forti, perché non si lasciano piegare dal male di mercenari e lupi non scendendo a patti con questa gente.

 

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